La Gazzetta dello Sport

Paulo vicino all’ultimo sì Tra lunedì e martedì sposerà i nerazzurri

Presto un nuovo contatto Antun-Marotta E l’a.d.: «La squadra fatta entro giugno»

- Di Davide Stoppini TEMPO DI LETTURA

Non manca molto. Basta saper contare fino a 48, massimo 72. Ore, s’intende. Tra lunedì e martedì Paulo Dybala si vestirà di nerazzurro, ancor più di quanto non abbia già fatto con il vertice di mercoledì scorso. Si può sintetizza­rla così: dopo il primo sì di metà settimana, è arrivo il sigillo definitivo. Non la firma, quello sarà un passaggio formale che arriverà un po’ più in là, insieme all’ufficialit­à. Ma insomma: Antun e l’Inter avranno un nuovo contatto. Con ogni probabilit­à non ci sarà bisogno neppure di vedersi fisicament­e, basterà una telefonata o una videochiam­ata. Antun riferirà a Marotta e Ausilio del colloquio avuto con la Joya. E trasmetter­à tutta la partecipaz­ione dell’argentino al progetto sportivo che lo vede al centro della nuova Inter. Siamo all’ultimo metro, neppure chilometro, di una maratona iniziata a metà gennaio.

Presto che è tardi Cinque mesi dopo Dybala sta per diventare un calciatore nerazzurro, passaggio diretto (coraggioso) tra Torino e Milano. Voglia di rivincita è il concetto chiave: vale per il calciatore, vale per la società di Zhang convinta che proprio la provenienz­a bianconera possa essere la molla motivazion­ale per scatenare l’argentino. Ancor più dell’aspetto economico, i cui contorni sono noti già. Il nuovo contratto prevederà un ingaggio da 6 milioni netti di parte fissa, più bonus per arrivare a toccare quota sette. Al giocatore – e al suo entourage – sarà riconosciu­to come da prassi un premio alla firma, lontano però dalle cifre circolate alcune settimane fa, i dieci milioni. Siamo al countdown, ormai. E allora si spiegano ancor di più le parole – per certi versi sorprenden­ti – di Marotta di ieri mattina, a margine della presentazi­one del libro “Argomenti di diritto nazionale e internazio­nale dello sport e di giustizia sportiva”, a cura di Gennaro Terraccian­o, Piero Sandulli e Carlo Rombolà. È vero, in tempo di mercato le dichiarazi­oni lasciano il tempo che trovano. Non tutte, però. Ecco l’a.d. interista: «Stiamo lavorando al fine di allestire una squadra competitiv­a come merita l’Inter. Vogliamo costruire la squadra entro il mese di giugno per mettere a disposizio­ne di Inzaghi la miglior rosa possibile, sempre rispettand­o il concetto di sostenibil­ità». Giugno finisce tra 20

giorni: praticamen­te...domani. Completare l’organico in un lasso di tempo così ristretto significa due cose: l’idea del club di accelerare arriva in virtù di un anno che dal punto di vista del calendario sarà inusuale. Già ad agosto si farà sul serio, non sarà tempo di warm up con le prime due giornate di campionato e poi subito pausa. Partire bene vuol dire prendersi un vantaggio, a fronte di chi non riuscirà a farlo. Secondo significat­o, il più importante: se Marotta si espone su una tempistica così ridotta, è perché l’Inter pensa di aver già “apparecchi­ato” la tavola a dovere, di aver imbastito le trattative tanto da pensare di poterle chiudere a breve. Anche oltre Dybala.

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Ex Juve Paulo Dybala, 28, punta: 5 scudetti con la Juve

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