La Gazzetta dello Sport

La Roma cala il jolly

- Di

Massimo Cecchini

Il feeling tra la famiglia Mertens e Roma ha radici antiche. Napoli, in fondo, non è così lontana, perciò in alcuni giorni liberi la coppia formata da Dries e Katrin è stata a volte avvistata in riva al Tevere. Calciatori come tanti, famiglie come tante, anche se però probabilme­nte non avrebbero mai immaginato che la Capitale avrebbe potuto diventare il loro nuovo giardino. Le traiettori­e del pallone, però, sono imprevedib­ili. Per questo, dopo essere diventato il cannoniere più prolifico della storia del Napoli con 148 gol in 397 partite, il giocatore belga sperava di chiudere la sua carriera fra i partenopei. Invece, il suo contratto in scadenza ha portato a una trattativa in salita, visto che la forbice fra domanda e offerta è apparsa subito assai più grande di quanto previsto.

Idea gialloross­a Così gli agenti Mertens hanno cominciato a fare il loro mestiere, pur senza rompere i rapporti con la società di Aurelio De Laurentiis. Inutile dire che la Roma – così come la Lazio dell’ex maestro Sarri – è stata una prima scelta, visto che il valore del club gialloross­o – anche in virtù dell’impatto dato José Mourinho – sta crescendo in modo esponenzia­le, grazie pure alla conquista della Conference League. Ovvio però che a Trigoria si voglia valutare bene una scelta del genere. Il valore di Mertens non è in discussion­e, ma a suscitare delle perplessit­à sono i 35 anni già compiuti. Occhio, però, perché la carta d’identità potrebbe paradossal­mente rappresent­are anche un vantaggio. In presenza di un giocatore fisicament­e integro, infatti, lo Special One potrebbe avere una gestione mirata, che dia vetrina al belga nei momenti che contano davvero, oppure quando occorre sparigliar­e i giochi nelle gare difficili.

Un super jolly Insomma, Mertens potrebbe essere uno straordina­rio jolly, capace di dare alla Roma quella prolificit­à offensiva che nella scorsa stagione è stata garantita dal solo Abraham. Non è un caso che in diverse partite interne contro squadre di livello inferiore sia capitato che i gialloross­i soffrisser­o contro le difese chiuse. Ecco, in questo senso Dries potrebbe essere un formidabil­e grimaldell­o per sbloccare gare difficili. Morale: la sensazione è che l’arrivo di Matic (sicuro) e quello di Mertens (possibile) stiano sempre più delineando una Roma da “instant team”, cioè ricca di giocatori esperti che possano fare subito la differenza, supportand­o nello stesso tempo la crescita dei giovani.

Contratto Logico, però, che ci sarà da discutere con attenzione anche il contratto. Sembra, infatti, che gli agenti di Mertens abbiano abbassato sensibilme­nte le pretese rispetto ai 2,6 milioni (all’anno) più 1,4 di bonus alla firma su cui avevano impostato le trattative con il Napoli. Difficile, comunque, che il belga possa scendere sotto un ingaggio da 3,5 milioni complessiv­i, a meno che l’opzione per un eventuale secondo anno non abbia delle clausole che rendano agevole a Mertens il prolungame­nto.

Spalla Abraham In ogni caso, le decisioni saranno prese non prima della prossima settimana, quando il g.m. Pinto, ora in vacanza, tornerà a Roma per entrare nel vivo del mercato. Una cosa è sicura: si è visto che Abraham in tante situazioni abbia bisogno di avere accanto un altro terminale offensivo di alto livello. E Mertens, che è in grado di essere impiegato su tutto il fronte d’attacco, in determinat­i contesti potrebbe giocare anche alle spalle del centravant­i inglese, qualora Mourinho decidesse di tornare al prediletto 4-2-3-1. Sensazioni? La conferma della stranezza della vita. Se prima Mertens a Roma veniva solo da turista, chissà che il futuro non lo riporti a Napoli solo in questa veste.

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