La Gazzetta dello Sport

La favola di Federico «Sì, è stato bellissimo Si vive di queste partite»

Dalla Serie B ad Abraham: «Ho dormito poco ma quando entro in campo gioco come sempre»

- Di Andrea Elefante INVIATO A WOLWERHAMP­TON

Anche gli shock passano, quando non c’è più tempo per le emozioni e bisogna iniziare a fare i conti con quello che il destino regala. Quando è ora di guardarlo in faccia un’altra volta, forse la più difficile. Che poi “regala” non è il verbo giusto: a Federico Gatti nessuno ha regalato mai nulla, nella vita come nel calcio. Uno shock era stato a suo tempo l’acquisto da parte della Juventus, ma l’ha metabolizz­ato a Frosinone continuand­o a prendere esempio dal modello di cui prenderà il posto, con il bianconero addosso: Giorgio Chiellini. «Mi piace il duello fisico», ha sempre detto e ribadito l’altro giorno a Coverciano, prima di confermarl­o in campo a Wolverhamp­ton. Uno shock è stato la convocazio­ne di Mancini in Nazionale e poi quando il c.t. gli ha detto «Stavolta tocca a te». «Tanto quando vai in campo non ci pensi più», si è sempre fatto forza. Ieri sera ne serviva tanta: lui contro Tammy Abraham, 27 gol nella stagione appena passata, uno dei miglioro attaccanti del campionato dove Gatti giocherà, ma non ha ancora mai giocato.

Che gioia Ma Mancini, Zaniolo lo sa, non guarda a queste cose: si può essere chiamati in Nazionale senza essere passati dalla Serie A, si può esordire e in Nazionale contro l’Inghilterr­a in una partita “vera”, non un’amichevole. E dopo la partita Gatti abbraccia tutti, ma proprio tutti, sorride. E’ felice, come non esserlo. Dice: «Si vive di queste partite, è stato bellissimo. Ho giocato in B e ora mi son trovato contro gente che fa la Champions.

fa un certo effetto». Mancini gli fa i compliment­i: «All’inizio era un po’ teso, ma poi si è rilassato e ha fatto bene». Glielo riferiscon­o e lui sorride: «Beh, un po’ sapevo che avrei giocato e ho dormito poco. Ma poi io quando entro in campo gioco sempre allo stesso modo, che sia la C o la Nazionale».

Numero 46 E’ il debuttante numero 46 della gestione Mancio: Gnonto, Ricci, Cancellier­i, Dimarco, Pobega e Frattesi contro la Germania, Zerbin contro l’Ungheria e ieri sera lui, prima che il c.t. desse il benvenuto anche al 47°, Salvatore Esposito. «Fatti sentire con il corpo», gli ha urlato il Mancio quando Gatti ha iniziato a incollarsi a Abraham e forse lo shock di giornata doveva ancora passare di tutto. Ma la timidezza è durata poco e il ragazzo ha iniziato a ringhiare, anticipare, contrastar­e, sportellar­e come gli piace. Contro Abraham e poi anche Kane, non due qualunque, perché qualunque debolezza sarebbe stata un torto alla sua vita e alla sua carriera. «Chi mi ha messo più in difficoltà? un po’ tutti». La vita gli ha cucito addosso una corteccia «che oggi mi dà forza, soprattutt­o nei momenti di difficoltà». A 17 anni, quando una serata come quella di ieri non aveva neanche la forza

di sognarla, il papà di Gatti perse il lavoro e Federico fu costretto a trovarne diversi: lavorava nei mercati generali, faceva il muratore, il serramenti­sta. «Con il calcio mi è andata meglio», avrebbe detto anni dopo. Perché a quel sogno non ha mai rinunciato, anche quando aveva il sapore impolverat­o di campi dove si lotta e si diventa uomini, oltre che calciatori.

I gradini di Gatti Oggi ripensare a quanti e quali gradini Gatti ha salito nella sua scalata potrebbe far venire il mal di testa. Nei vivai di Alessandri­a e Torino non aveva trovato la bambagia dove oggi si possono rifugiare tanti giovani, dunque ha conosciuto tutti i campionati che possono scrivere la storia di una carriera. Promozione: Pavarolo. Eccellenza: Pavarolo, Saluzzo e Verbania. Serie D: Verbania. Serie C: Pro Patria. Serie B: Frosinone. Serie A: la Juventus che sarà. La Nazionale invece è già stata e sarà ancora. Perché là dietro c’è bisogno di forze nuove, tanto bisogno. Lui intanto si gode la serata e dedica è d’obbligo: «Per questo debutto il mio pensiero va alla mia famiglia e alla mia ragazza. Mi sono sempre stati vicini»

Sacrifici A 17 anni il padre perse il lavoro e lui ha fatto il muratore «Col calcio mi è andata meglio»

 ?? EPA ?? La prima volta non si scorda mai
Federico Gatti in lotta con Tammy Abraham: il difensore della Juventus ha esordito ieri sera con la Nazionale
EPA La prima volta non si scorda mai Federico Gatti in lotta con Tammy Abraham: il difensore della Juventus ha esordito ieri sera con la Nazionale

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