Difesa giù, attacco spuntato E l’Ungheria meritava di più
Flick dà minuti ai giovani, i tedeschi non decollano Hofmann replica a Nagy: terzo pareggio di fila
di Gianluca Spessot
L’Ungheria di Marco Rossi riscatta la sconfitta con l’Italia e mette in difficoltà una Germania che mostra ancora una volta troppo poco in avanti e sembra aver smarrito la via che porta ai tre punti. Flick non ha un centravanti di peso e Werner sbaglia ancora una volta partita ma il centrocampo non
inventa e la difesa non appare impermeabile soprattutto in mezzo, anche se Flick rinuncia alla collaudata linea a quattro e mette tre centrali di ruolo. Prima del fischio d’inizio lo stesso c.t. tedesco ha confessato di voler dare spazio a giovani (Schlotterbeck, Raum e Musiala) che hanno bisogno di crescere in vista del Mondiale, gettandoli nella mischia in una gara che si gioca in uno stadio pieno e in un’attro
mosfera molto calda. Rispetto alla sfida con l’Italia, Marco Rossi fa rientrare fra i pali Gulacsi (Dibusz va in panchina), preferisce Fiola a Nego e manda in campo dal 1’ il classe 2000 Styles al posto di Schäfer. Modulo immutato con la difesa a tre che diventa a cinque in fase di non possesso.
Avvio ungherese I padroni di casa mostrano, come già con
l’Inghilterra, un altro volto quando giocano in casa e dopo soli 6’ il risultato si sblocca. Gran lancio di Orban che pesca Fiola, bravo a mettere in mezzo per Sallai che impegna Neuer con colpo di testa ravvicinato. Sulla respinta Zsolt Nagy è il più lesto di tutti e batte il numero uno tedesco. La difesa degli ospiti viene colta di sorpresa ma appare completamente disorientata con diversi uomini fuori posizione e lontani dagli avversari. Schlotterbeck si riscatta prontamente e conferma di avere nell’apertura di gioco uno dei suoi punti di forza. Il pallone del difensore è una perla ma Hofmann è bravo a scattare sul filo del fuorigioco e ad anticipare di destro l’uscita di Gulacsi e ad appoggiare di sinistro in porta la palla che rimette la partita in equilibrio. Il giocatore del Mönchengladbach, oltre ad un ottimo controllo di palla, mostra la solita freddezza quando si avventa a campo aperto contro il portiere avversario, confermandosi una delle soluzioni irrinunciabili nella Germania di Flick. Dopo i fuochi d’artificio iniziali, la partita vive una fase di stanca ma l’Ungheria si conferma una squadra compatta, aggressiva e sempre pronta a far male quando si porta in avanti con un calcio fatto di pochi passaggi. Prima della pausa arrivano, quasi improvvise, tre palle-gol nel giro di pochi minuti. Raum (dopo ottima giocata di Musiala) e Werner (bella imbeccata di Goretzka) non centrano la porta mentre Fiola, da ottima posizione anche se defilata, trova il piedone di Neuer.
Sprechi Nello spogliatoio Flick deve aver alzato la voce e i suoi uomini sembrano più determinati con Werner che si trova una buona palla fra i piedi dopo un errore avversario in fase di impostazione ma l’attaccante del Chelsea si incarta cercando un dribbling improbabile ed il c.t. a bordo campo non apprezza. L’effetto Flick cala con il passare dei minuti e l’Ungheria si conferma avversario ostico e squadra ben messa in campo. Al 72’ Hofmann e Werner sono soli contro Orban ma il primo tentenna e ritarda il passaggio al centravanti con il difensore ungherese che salva in corner. È solo una fiammata e nel finale Sallai, Gazdag (bravo ancora Neuer) e Adam hanno buone occasioni ma la partita non si sblocca e, alla fine, il pareggio va stretto ai padroni di casa.