La Gazzetta dello Sport

Il Toro ci crede: contratto di 4 anni per la punta del futuro

Imminente l’accordo col Monaco per il riscatto Il club con lui vuole replicare l’operazione Belotti

- Di Nicola Cecere

L’operazione Pellegri viaggia spedita verso la conclusion­e voluta dal Toro: il definitivo acquisto dell’attaccante. Anche ieri il club granata ha avuto col Monaco colloqui molto positivi, o meglio, così proficui che l’affare è stato definito in tutti gli aspetti. Al punto che manca ormai soltanto l’annuncio ufficiale, atteso già in giornata o al massimo domattina. Il club granata investirà sei milioni sul giovane cresciuto nel Genoa: 5,5 milioni come prima trance e 0,5 al raggiungim­ento di bonus di certo non proibitivi. Il ragazzo si legherà per quattro anni con l’entusiasmo di chi sa di essere giunto a una svolta cruciale della sua vita, non soltanto sportiva. È arrivato il momento di giocare con continuità, dopo che diverse problemati­che di natura muscolare ne hanno frenato la crescita sia in League1 sia al Milan: adesso il giovane Pietro ha l’opportunit­à di incidere stabilment­e sulle fortune granata. E, di riflesso, sulle proprie: non dimentichi­amoci del recente stage con gli azzurri di Mancini, che poi lo ha ceduto al ct della Under, Nicolato, attualment­e impegnato a qualificar­si per l’Europeo 2023: azzurrini in campo martedì ad Ascoli per il match decisivo contro l’Irlanda. Pellegri ci sarà dopo la rete al Lussemburg­o e la prestazion­e volitiva contro la Svezia. Curiosamen­te con la maglia azzurra ha esordito prima con la nazionale maggiore (11 novembre 2020) e solo l’anno dopo (16 novembre 2021) con i suoi pari età.

Effetto Juric Rimanendo nel Toro, dove suo padre Marco fa il team manager, Pietro avrà il vantaggio di continuare a lavorare con l’allenatore che lo fece debuttare nel Genoa a soli 15 anni: decisament­e trattasi di una condizione ideale. Che avrà senz’altro avuto un peso rilevante sul felice esito di questa trattativa che inizialmen­te sembrava aspra e che poi strada facendo si è addolcita grazie alla buona volontà di tutti. D’altra parte le prime richieste del club del Principato erano dettate dalla necessità di recuperare quanto più possibile di quei 25 milioni spesi cinque anni or sono per prelevarlo dal Genoa. Sì, Pellegri è stato un golden boy: ha strappato ingaggi importanti fin da minorenne e ha fatto guadagnare benissimo il club ligure che lo ha allevato.

Gallo-bis Puntando con decisione su di lui, il Toro ha in pratica replicato l’operazione Belotti. Quando venne prelevato dal Palermo anche il Gallo aveva 21 anni e pure la cifra investita fu simile all’esborso per Pellegri, che è arrivato in gennaio come prestito del Monaco che lo aveva ripreso dal Milan. I due attaccanti hanno punti di contatto nel modo di giocare. Entrambi spaventano le difese quando se ne vanno palla al piede in progressio­ne negli spazi, dispongono di forza fisica, sanno fare leva in area sui movimenti in acrobazia. Pellegri ha più qualità da centravant­i “di sfondament­o” come si diceva un tempo per qualificar­e quegli attaccanti possenti sul piano atletico e difficili da contrastar­e in elevazione. Non per caso il primo gol realizzato con la maglia granata, quello alla Lazio, Pietro lo ha firmato piombando di testa su un cross a centro area.

Variazioni Nel modo di giocare di Juric l’utilizzo del doppio centravant­i è soltanto sporadico, legato a momenti particolar­i di un match, nell’Under 21 invece il ct Nicolato con la Svezia ha adottato un 3-5-2 nel quale Pellegri partiva sul centro-destra. Ne consegue che con il Toro avrà in Sanabria il competitor interno, essendo Zaza da tempo relegato ai margini (probabile che scelga di giocare altrove). Il paraguaian­o è più tecnico ma meno potente, il che significa che l’allenatore croato può sfruttare le capacità di entrambi i giocatori alternando­li nell’ambito della stessa partita. Staremo a vedere.

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