Il Toro ci crede: contratto di 4 anni per la punta del futuro
Imminente l’accordo col Monaco per il riscatto Il club con lui vuole replicare l’operazione Belotti
L’operazione Pellegri viaggia spedita verso la conclusione voluta dal Toro: il definitivo acquisto dell’attaccante. Anche ieri il club granata ha avuto col Monaco colloqui molto positivi, o meglio, così proficui che l’affare è stato definito in tutti gli aspetti. Al punto che manca ormai soltanto l’annuncio ufficiale, atteso già in giornata o al massimo domattina. Il club granata investirà sei milioni sul giovane cresciuto nel Genoa: 5,5 milioni come prima trance e 0,5 al raggiungimento di bonus di certo non proibitivi. Il ragazzo si legherà per quattro anni con l’entusiasmo di chi sa di essere giunto a una svolta cruciale della sua vita, non soltanto sportiva. È arrivato il momento di giocare con continuità, dopo che diverse problematiche di natura muscolare ne hanno frenato la crescita sia in League1 sia al Milan: adesso il giovane Pietro ha l’opportunità di incidere stabilmente sulle fortune granata. E, di riflesso, sulle proprie: non dimentichiamoci del recente stage con gli azzurri di Mancini, che poi lo ha ceduto al ct della Under, Nicolato, attualmente impegnato a qualificarsi per l’Europeo 2023: azzurrini in campo martedì ad Ascoli per il match decisivo contro l’Irlanda. Pellegri ci sarà dopo la rete al Lussemburgo e la prestazione volitiva contro la Svezia. Curiosamente con la maglia azzurra ha esordito prima con la nazionale maggiore (11 novembre 2020) e solo l’anno dopo (16 novembre 2021) con i suoi pari età.
Effetto Juric Rimanendo nel Toro, dove suo padre Marco fa il team manager, Pietro avrà il vantaggio di continuare a lavorare con l’allenatore che lo fece debuttare nel Genoa a soli 15 anni: decisamente trattasi di una condizione ideale. Che avrà senz’altro avuto un peso rilevante sul felice esito di questa trattativa che inizialmente sembrava aspra e che poi strada facendo si è addolcita grazie alla buona volontà di tutti. D’altra parte le prime richieste del club del Principato erano dettate dalla necessità di recuperare quanto più possibile di quei 25 milioni spesi cinque anni or sono per prelevarlo dal Genoa. Sì, Pellegri è stato un golden boy: ha strappato ingaggi importanti fin da minorenne e ha fatto guadagnare benissimo il club ligure che lo ha allevato.
Gallo-bis Puntando con decisione su di lui, il Toro ha in pratica replicato l’operazione Belotti. Quando venne prelevato dal Palermo anche il Gallo aveva 21 anni e pure la cifra investita fu simile all’esborso per Pellegri, che è arrivato in gennaio come prestito del Monaco che lo aveva ripreso dal Milan. I due attaccanti hanno punti di contatto nel modo di giocare. Entrambi spaventano le difese quando se ne vanno palla al piede in progressione negli spazi, dispongono di forza fisica, sanno fare leva in area sui movimenti in acrobazia. Pellegri ha più qualità da centravanti “di sfondamento” come si diceva un tempo per qualificare quegli attaccanti possenti sul piano atletico e difficili da contrastare in elevazione. Non per caso il primo gol realizzato con la maglia granata, quello alla Lazio, Pietro lo ha firmato piombando di testa su un cross a centro area.
Variazioni Nel modo di giocare di Juric l’utilizzo del doppio centravanti è soltanto sporadico, legato a momenti particolari di un match, nell’Under 21 invece il ct Nicolato con la Svezia ha adottato un 3-5-2 nel quale Pellegri partiva sul centro-destra. Ne consegue che con il Toro avrà in Sanabria il competitor interno, essendo Zaza da tempo relegato ai margini (probabile che scelga di giocare altrove). Il paraguaiano è più tecnico ma meno potente, il che significa che l’allenatore croato può sfruttare le capacità di entrambi i giocatori alternandoli nell’ambito della stessa partita. Staremo a vedere.