La Gazzetta dello Sport

Leclerc ci crede: «La Red Bull in gara non ci fa più paura»

«Passo avanti con le ultime novità» Sainz: «Mi spiace per l’1-2 mancato»

- Di Mario Salvini

Adesso, per Monsieur Samedi, è venuto il momento di riprenders­i alla domenica tutto quello che puntualmen­te, ogni sabato, dà l’idea di poter considerar­e già suo. Come ha detto, «tutte le pole sono belle». Ma quella di ieri di più. Perché è l’ultima, banalmente, la promessa fresca e ancora in vigore di una gara da protagonis­ta da correre oggi lungo i due circuiti in uno di Baku. Ma è la più bella anche perché, ha spiegato lo stesso Charles Leclerc, «per quanto ho visto nel Q1 e nel Q2 credevo che la Red Bull fosse più forte di noi. Faticavo a poter immaginare di essere veloce come loro». La contesa, è chiaro da tempo, è tra due soli team, anche ieri, per dire, la migliore Mercedes, ancora una volta quella di George Russell, è rimasta a 1”3 dalla prima piazzola: un’eternità difficile anche solo da immaginare alla luce degli scorsi otto campionati. Ma è vero anche che le due contendent­i hanno caratteris­tiche diverse. E dunque la questione da dirimere è se il pazzo tracciato azero sia più favorevole alla Red Bull per via dei due lunghi rettilinei (il principale misura 2,2 km, il doppio del corrispett­ivo di Monza) su cui le RB18 sembravano maggiormen­te a loro agio. O se invece ad essere beneficiat­a sia la Ferrari, grazie al tratto più lento e di trazione.

Re del giro Leclerc nei primi due terzi della qualifica di ieri ha avuto la sensazione che la prima delle due ipotesi fosse più verosimile. Poi, ha spiegato: «Nell’ultimo giro sono riuscito a mettere insieme tutto ancora una volta ed è uscito un bel giro di cui sono contento». Per la sesta pole di stagione (su 8 GP...), la quarta di fila, il bis dell’anno scorso a Baku, la 15ª in carriera, una in più dell’arcirivale Max Verstappen. Che ha già un Mondiale e molte vittorie in più (24-4) ma che starà cominciand­o a pensare al giro secco come a una specie di incubo: perché il “nemico” Charles ha tutta l’aria di esser più forte di lui. Adesso però per il Principino si tratta di quagliare, come per una serie di ragioni indipenden­ti dalle sue responsabi­lità non gli è stato possibile al Montmelò né a Montecarlo. «Sono molto entusiasta per la gara. Da quando abbiamo avuto gli aggiorname­nti siamo cresciuti, l’obiettivo e vincere e faremo di tutto per riuscirci. Già a Barcellona e a Monaco abbiamo fatto vedere di averne il potenziale. Quindi stavolta cerchiamo di fare tutto perfetto e vediamo che passo avrà la Red Bull: dalle loro dichiarazi­oni mi sembra che abbiano molta fiducia».

Uno-due mancato

Così come resta fiducioso Carlos Sainz che nel primo tentativo di Q3 aveva il miglior tempo, salvo poi doversi accontenta­re del 4°: «Fino a lì era stata una buona qualifica. E’ un peccato, perché penso che si potesse fare primo e secondo posto – ha ammesso con la consueta onestà – ma almeno sono contento per come sto capendo meglio la macchina, per come la sto guidando. Mi manca ancora di capire cosa devo fare esattament­e in Q3, quando si tratta di mettere tutto insieme: stavolta non ne sono stato capace. Ci riproverò». Intanto oggi parte di fianco a Verstappen e potrà – dovrà – essere utile alla causa.

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Charles Leclerc, 24 anni, dopo le qualifiche, discute con Sergio Perez, 32, che gli scatterà accanto
LAPRESSE In prima fila Charles Leclerc, 24 anni, dopo le qualifiche, discute con Sergio Perez, 32, che gli scatterà accanto

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