Parola di Binotto «Il Mondiale resta un’ambizione non un obbligo»
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Il gioco mondiale inizia a farsi duro, bene dunque iniziare a mostrare un po’ i muscoli. Anche a parole. Può leggersi anche così la giornata di ieri di Mattia Binotto, che ha giocato un po’ su tutti i campi per diverse precisazioni, anche di natura di politica sportiva. La prima è stata rivolta a chi lo ha accusato di aver un po’ “frenato” gli entusiasmi del tifo rosso, perché alla BBC aveva detto che l’obiettivo Ferrari 2022 non è a tutti i costi il titolo. Il team principal ha chiarito che non si è trattato di un cambio di rotta: «Bisogna distinguere obiettivi e ambizioni. Guardando la classifica l’ambizione di tutti noi è elevata. La voglia è di vincere e non ci accontentiamo nemmeno di vincere un Mondiale, vogliamo vincerli entrambi e poi continuare a vincere negli anni successivi. Poi bisogna distinguere gli obiettivi. Veniamo da anni difficili e ci siamo dati l’obiettivo di tornare a essere competitivi. Questo non vuol dire esserlo alla prima gara e chiudere il capitolo, ma esserlo per tutta la stagione. Poi tireremo le somme».
Allarme Poi un commento sulla nomina Fia di Shaila-Ann Rao, al posto di Peter Bayer, nel duplice ruolo di segretario generale per lo sport e direttore esecutivo della F.1. L’avvocato Rao negli ultimi anni ha lavorato in Mercedes come consulente speciale di Toto Wolff. Conflitto di interessi? «Qualche preoccupazione c’è. La Rao ha esperienza ed è un’ottima persona. Sarà la Fia ad assicurarsi che non ci siano conflitti di interesse. Ho fiducia».
Interpretazioni Infine Binotto è tornato sulla protesta respinta a Monaco per la linea della corsia d’uscita box varcata/non varcata da Perez e Verstappen. Per questo GP a Baku la nuova interpretazione del direttore di gara non richiede più ai piloti di rimanere all’interno della linea, la penalità scatta solo se essa viene oltrepassa interamente. «E’ un dato di fatto che le note del direttore di gara qui siano cambiate e che a Montecarlo ci sia stata un’incoerenza, ne restiamo convinti. Ma non ho fatto ricorso».
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