La Gazzetta dello Sport

Maldini, il mercato? Fino a settembre firma tutto Gazidis

- Di Marco Pasotto

L’agenda ovviamente continua a essere colma di impegni, ma pare che Gerry Cardinale non sia atteso nuovamente a Milano a breve. Cioè, non a strettissi­mo giro di posta come i tifosi potrebbero attendersi. Tornerà, è chiaro, però non c’è una data da cerchiare sul calendario con certezza. Verrebbe da pensare al contrario, ovvero che il neo proprietar­io abbia da sbrigare mille faccende in Italia, eppure in questo periodo il numero uno di RedBird è intenziona­to a restare negli Stati Uniti.

Operativit­à Il grosso, in questa prima fase, è già stato archiviato con la firma sul preliminar­e d’acquisto (signing), ufficializ­zato il 1° giugno. L’obiezione a questo punto è lecita: ma non dovrebbe tornare in città per il rinnovo dei contratti di Maldini e Massara? Ormai è scattato una sorta di count-down, c’è una clessidra che agli occhi di tutti scorre e si avvicina inesorabil­mente al 30 giugno, ultimo giorno in cui direttore tecnico e sportivo rossoneri saranno legati al

Milan. Dunque, che succede? È il caso di preoccupar­si? La risposta è no. Intanto è facile desumerlo dalle fresche parole al Financial Times di Cardinale stesso, che ha definito «fantastich­e» le tre ore e mezza trascorse segretamen­te a casa Maldini per illustrarg­li progetto e centralità della sua figura. Con tanto di foto “occhi negli occhi” il giorno dopo a Casa Milan. La strategia comunicati­va è piuttosto chiara. C’è poi un altro punto da sottolinea­re, basilare. Scontato magari, ma ricordarlo non guasta: il rinnovo del legame di M&M col Diavolo non è vincolato alla presenza di Cardinale a Milano. E non solo perché i contratti possono essere validati anche in forma digitale, ma perché tecnicamen­te, fin quando non si sarà concretizz­ato il closing (ovvero il passaggio del capitale azionario, previsto per settembre), l’operativit­à e il potere di firma resteranno a Elliott. E al suo amministra­tore delegato Gazidis.

Modalità Maldini, Massara, Moncada, Origi, magari Sanches e De Ketelaere. Tutti contratti che saranno formalizza­ti dal fondo della famiglia Singer. L’unica condizione imprescind­ibile è la condivisio­ne progettual­e tra acquirente e venditore. Con l’ultima parola, chiamiamol­a così, di Cardinale. La presenza del numero uno di RedBird per le firme di Maldini e Massara non è necessaria, però l’accordo i dirigenti lo stanno trovando con lui e non con Elliott. Restano loro il punto prioritari­o dell’agenda di Cardinale, perché al di là delle modalità, la dead line resta la fine di giugno. E ci sarà spazio anche per i primi movimenti di mercato. Entro il mese è atteso a Milano Origi, arrivo andato a buon fine già da tempo e rallentato nel suo arrivo in città da un problema fisico. Da New York, intanto, Cardinale osserva e organizza il suo Milan che sta per iniziare a prendere forma.

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