Maldini, il mercato? Fino a settembre firma tutto Gazidis
L’agenda ovviamente continua a essere colma di impegni, ma pare che Gerry Cardinale non sia atteso nuovamente a Milano a breve. Cioè, non a strettissimo giro di posta come i tifosi potrebbero attendersi. Tornerà, è chiaro, però non c’è una data da cerchiare sul calendario con certezza. Verrebbe da pensare al contrario, ovvero che il neo proprietario abbia da sbrigare mille faccende in Italia, eppure in questo periodo il numero uno di RedBird è intenzionato a restare negli Stati Uniti.
Operatività Il grosso, in questa prima fase, è già stato archiviato con la firma sul preliminare d’acquisto (signing), ufficializzato il 1° giugno. L’obiezione a questo punto è lecita: ma non dovrebbe tornare in città per il rinnovo dei contratti di Maldini e Massara? Ormai è scattato una sorta di count-down, c’è una clessidra che agli occhi di tutti scorre e si avvicina inesorabilmente al 30 giugno, ultimo giorno in cui direttore tecnico e sportivo rossoneri saranno legati al
Milan. Dunque, che succede? È il caso di preoccuparsi? La risposta è no. Intanto è facile desumerlo dalle fresche parole al Financial Times di Cardinale stesso, che ha definito «fantastiche» le tre ore e mezza trascorse segretamente a casa Maldini per illustrargli progetto e centralità della sua figura. Con tanto di foto “occhi negli occhi” il giorno dopo a Casa Milan. La strategia comunicativa è piuttosto chiara. C’è poi un altro punto da sottolineare, basilare. Scontato magari, ma ricordarlo non guasta: il rinnovo del legame di M&M col Diavolo non è vincolato alla presenza di Cardinale a Milano. E non solo perché i contratti possono essere validati anche in forma digitale, ma perché tecnicamente, fin quando non si sarà concretizzato il closing (ovvero il passaggio del capitale azionario, previsto per settembre), l’operatività e il potere di firma resteranno a Elliott. E al suo amministratore delegato Gazidis.
Modalità Maldini, Massara, Moncada, Origi, magari Sanches e De Ketelaere. Tutti contratti che saranno formalizzati dal fondo della famiglia Singer. L’unica condizione imprescindibile è la condivisione progettuale tra acquirente e venditore. Con l’ultima parola, chiamiamola così, di Cardinale. La presenza del numero uno di RedBird per le firme di Maldini e Massara non è necessaria, però l’accordo i dirigenti lo stanno trovando con lui e non con Elliott. Restano loro il punto prioritario dell’agenda di Cardinale, perché al di là delle modalità, la dead line resta la fine di giugno. E ci sarà spazio anche per i primi movimenti di mercato. Entro il mese è atteso a Milano Origi, arrivo andato a buon fine già da tempo e rallentato nel suo arrivo in città da un problema fisico. Da New York, intanto, Cardinale osserva e organizza il suo Milan che sta per iniziare a prendere forma.