Francia, che succede? Modric la fa piangere E la Croazia festeggia
Un altro k.o. per Deschamps, battuto a Parigi da un rigore della stella del Real. Deludono Mbappè e Benzema
Si mette male per la Francia, campione del Mondo in carica, ma già fuori dai giochi in quella Nations League che aveva vinto solo in autunno. Certo, sarà il calcio prevacanziero, con l’estate alle porte, carico di stanchezza nelle gambe e nella testa. E si vede. Il discorso in teoria varrebbe anche per la Croazia, che però può contare sull’intramontabile Modric, magistrale come sempre, decisivo dal dischetto, e che alla faccia delle 36 primavere si gioca fino all’ultimo secondo pure l’ultima partita di una stagione infinita.
Faro Per cercare di ribaltare l’inattesa astinenza di vittorie di giugno, Deschamps si affida a tre giocatori che, al via, per somma di assist e gol, occupano tre dei cinque posti dei bomber più efficaci in stagione. Ossia Mbappé (60, con 39 gol e 21 assist), Benzema (59) e Nkunku (51). Un’abbondanza che serve magari per intimidire quelli che provarono a negare il titolo mondiale ai Bleus, quattro anni fa a Mosca. Ma Dalic risponde con l’inossidabile Modric, ovviamente. Un faro per una squadra imbottita di “italiani” di Serie A: il nerazzurro Brozovic, l’atalantino Pasalic, Brekalo del Torino e Erlic dello Spezia. Così, con il rossonero Maignan e il bianconero Rabiot sulla sponda opposta, ne viene fuori una sorta di derby italico.
Lettura Partita che parte subito in salita per i padroni di casa. Colpa di Konaté che su un corner innocente spintona alle spalle Brozovic, come un dilettante, in area piccola. Sul dischetto si presenta sua maestà Modric, re di Champions League con il Real
Madrid. Un buon test per l’ambizioso Maignan che aspira a trascinare il suo Milan ai vertici anche in Europa. Il rossonero legge bene la traiettoria, tocca la palla, ma non riesce a bloccarla (5’).
Botte Gol precoce e subito decisivo, che però non sembra togliere ritmo a una gara che le due squadre affrontano con moduli speculari e la propensione a riversarsi subito nella metà campo avversaria. Oltre che a metterla sul fisico, e non solo sul tecnico. A menare ci pensa anche Maignan, per rimediare agli scompensi difensivi: Kimpembe e Konaté non hanno automatismi e i terzini sembrano spaesati. Il rossonero così anticipa pericolosamente su Budimir, e poi abbatte, ma fuori area, in due tempi Brekalo. Il granata viene maltrattato pure da Guendouzi che però si becca l’ammonizione (18’).
Lezione Indizi di frustrazione di un centrocampo ammutolito da un Modric che illumina la serata pre-estiva con la solita eleganza, fraseggiando insieme a Brozovic, gestendo gli spazi e gli innesti tra le linee, con la freschezza mentale e la raffinatezza di un incontro di inizio stagione. Insomma, una lezione per i due imberbi dirimpettai Kamara e Guendouzi. E i Bleus ragionano poco anche davanti, affidandosi alle sfuriate improduttive di Mbappé e allo sterile Benzema. Così l’occasione più insidiosa è quella di Nkunku, il più pragmatico: sua una stoccata dal limite che finisce sul fondo di poco (28’).
Freddezza Nella ripresa, Deschamps prova a dare più presenza in difesa con Pavard, e più solidità in mezzo con Tchouameni, che al Real potrà studiare da vicino il sempreverde Modric. Ma alla fine è sempre Nkunku a inventarsi qualcosa, per sé (6’) o per Mbappé (16’). Né l’innesto di Coman e dell’appannato Griezmann portano spunti, e la Francia sbatte sulla difesa ospite, gestita con freddezza anche dallo spezzino Erlic. Ultimi del loro gruppo, i campioni del Mondo dovranno lottare con l’Austria per non retrocedere, prima di difendere il titolo iridato in Qatar, ma con gambe e idee nuove.
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