La Gazzetta dello Sport

Francia, che succede? Modric la fa piangere E la Croazia festeggia

Un altro k.o. per Deschamps, battuto a Parigi da un rigore della stella del Real. Deludono Mbappè e Benzema

- Di Alessandro Grandesso SAINT DENIS

Si mette male per la Francia, campione del Mondo in carica, ma già fuori dai giochi in quella Nations League che aveva vinto solo in autunno. Certo, sarà il calcio prevacanzi­ero, con l’estate alle porte, carico di stanchezza nelle gambe e nella testa. E si vede. Il discorso in teoria varrebbe anche per la Croazia, che però può contare sull’intramonta­bile Modric, magistrale come sempre, decisivo dal dischetto, e che alla faccia delle 36 primavere si gioca fino all’ultimo secondo pure l’ultima partita di una stagione infinita.

Faro Per cercare di ribaltare l’inattesa astinenza di vittorie di giugno, Deschamps si affida a tre giocatori che, al via, per somma di assist e gol, occupano tre dei cinque posti dei bomber più efficaci in stagione. Ossia Mbappé (60, con 39 gol e 21 assist), Benzema (59) e Nkunku (51). Un’abbondanza che serve magari per intimidire quelli che provarono a negare il titolo mondiale ai Bleus, quattro anni fa a Mosca. Ma Dalic risponde con l’inossidabi­le Modric, ovviamente. Un faro per una squadra imbottita di “italiani” di Serie A: il nerazzurro Brozovic, l’atalantino Pasalic, Brekalo del Torino e Erlic dello Spezia. Così, con il rossonero Maignan e il bianconero Rabiot sulla sponda opposta, ne viene fuori una sorta di derby italico.

Lettura Partita che parte subito in salita per i padroni di casa. Colpa di Konaté che su un corner innocente spintona alle spalle Brozovic, come un dilettante, in area piccola. Sul dischetto si presenta sua maestà Modric, re di Champions League con il Real

Madrid. Un buon test per l’ambizioso Maignan che aspira a trascinare il suo Milan ai vertici anche in Europa. Il rossonero legge bene la traiettori­a, tocca la palla, ma non riesce a bloccarla (5’).

Botte Gol precoce e subito decisivo, che però non sembra togliere ritmo a una gara che le due squadre affrontano con moduli speculari e la propension­e a riversarsi subito nella metà campo avversaria. Oltre che a metterla sul fisico, e non solo sul tecnico. A menare ci pensa anche Maignan, per rimediare agli scompensi difensivi: Kimpembe e Konaté non hanno automatism­i e i terzini sembrano spaesati. Il rossonero così anticipa pericolosa­mente su Budimir, e poi abbatte, ma fuori area, in due tempi Brekalo. Il granata viene maltrattat­o pure da Guendouzi che però si becca l’ammonizion­e (18’).

Lezione Indizi di frustrazio­ne di un centrocamp­o ammutolito da un Modric che illumina la serata pre-estiva con la solita eleganza, fraseggian­do insieme a Brozovic, gestendo gli spazi e gli innesti tra le linee, con la freschezza mentale e la raffinatez­za di un incontro di inizio stagione. Insomma, una lezione per i due imberbi dirimpetta­i Kamara e Guendouzi. E i Bleus ragionano poco anche davanti, affidandos­i alle sfuriate improdutti­ve di Mbappé e allo sterile Benzema. Così l’occasione più insidiosa è quella di Nkunku, il più pragmatico: sua una stoccata dal limite che finisce sul fondo di poco (28’).

Freddezza Nella ripresa, Deschamps prova a dare più presenza in difesa con Pavard, e più solidità in mezzo con Tchouameni, che al Real potrà studiare da vicino il sempreverd­e Modric. Ma alla fine è sempre Nkunku a inventarsi qualcosa, per sé (6’) o per Mbappé (16’). Né l’innesto di Coman e dell’appannato Griezmann portano spunti, e la Francia sbatte sulla difesa ospite, gestita con freddezza anche dallo spezzino Erlic. Ultimi del loro gruppo, i campioni del Mondo dovranno lottare con l’Austria per non retroceder­e, prima di difendere il titolo iridato in Qatar, ma con gambe e idee nuove.

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 ?? AFP ?? Gioia Mario Pasalic, 27 anni, abbraccia Luka Modric, 36, dopo il rigore decisivo per la vittoria
AFP Gioia Mario Pasalic, 27 anni, abbraccia Luka Modric, 36, dopo il rigore decisivo per la vittoria

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