Le certezze di Juric
Da Izzo a Rodriguez il Toro non cambia la super difesa
Nell’ultima Serie A il Toro è la squadra che ha subito meno tiri nello specchio della sua porta
Bremer pare destinato a partire, ma per il resto solo conferme per un reparto che ha fatto molto bene
Il portiere Alle spalle del “muro” ci sarà Berisha, titolare nella seconda parte del torneo
Gleison Bremer sembra destinato a lasciare il Toro per un top club europeo. Verrà sostituito, la società sta valutando diversi profili per scegliere il più idoneo. Quando la cessione del brasiliano sarà un fatto compiuto, il dt Davide Vagnati riceverà dal presidente Cairo il via libera per chiudere l’acquisto di un rimpiazzo all’altezza. Intanto sono rimasti e non figurano sul mercato gli altri cinque componenti di una difesa che ha dato a Ivan Juric grosse soddisfazioni: Alessandro Buongiorno, Koffi Djidji, Armando Izzo, Ricardo Rodriguez, David Zima. Nessuno di loro ha manifestato l’intenzione di andarsene, per nessuno di loro la società sta allacciando trattative. Certo, il mercato è imprevedibile, però è giusto considerare che al momento questo gruppo di combattenti può rappresentare lo zoccolo duro della squadra 2022-23. Non è una cosa da poco poter contare sul muro eretto dinanzi al portiere granata, che sarà Etrit Berisha, ovvero il titolare nella seconda parte del campionato.
Al vertice Questi cinque giocatori, insieme con Bremer, naturalmente, si sono piazzati ai vertici di due graduatorie relative più che altro al reparto arretrato: minor numero di tiri arrivati nello specchio di porta (125) e maggior numero di falli commessi (636). Numeri che indicano due caratteristiche della formazione granata molto importanti. Impedire agli avversari di arrivare alla conclusione pericolosa significa riuscire a contrastarli lontano dall’area. Intervenendo spesso in anticipo, i difensori, ma anche attraverso la cerniera protettiva attivata dai centrocampisti centrali. I vari Lukic, Mandragora, Pobega, con Ricci nella parte finale del torneo, si sono prodigati nel pressing con una continuità ricompensata
Aggressività
dai buoni esiti di questa azione aggressiva che ha determinato di riflesso il numero alto di interventi fallosi.
Rigori Attenzione, il Toro di Juric non va definito squadra “cattiva” perché non ci sono state entrate violente, nessuno è mai finito tra gli infortunati per il comportamento dei difendenti granata. Diciamo allora che il Toro è una squadra tosta, questo sì. Nessuno ci sta a farsi superare in dribbling o in triangolazioni dagli avversari, se e quando ciò accade c’è l’intervento scorretto, il fallo tattico come viene definito. In più i gol subiti, 41, hanno collocato il Toro al quinto posto della Serie A, ma va tenuto presente che 9 reti arrivano da rigori. Beh, solo Venezia (11) e Spezia (10) hanno incassato di più dal dischetto. Considerato che le difese meno battute, Milan e Napoli, hanno subito 31 gol ecco che se al Toro fossero stati fischiati meno rigori contro, il divario dal vertice si sarebbe rivelato più esiguo.
Slancio La squadra di Juric, inoltre, figura in... zona Champions, cioè al quarto posto, sia per tiri subiti in totale (395), sia per palloni intercettati (423). Queste cifre confortano molto il lavoro compiuto dal tecnico croato per ridare slancio a un Toro reduce da due campionati sofferti. Poter continuare l’opera con gli stessi calciatori significa avere più chance di compiere ulteriori progressi. Si sa da tempo, ad esempio, che Izzo è nel mirino di Salernitana, Udinese, Parma, per citarne alcune, ma il giocatore napoletano ha sempre messo il Toro in cima alle sue preferenze ed è probabile rimanga. Anche Rodriguez, potrebbe ricevere offerte da club tedeschi, però non ha manifestato finora il desiderio di cimentarsi in altri campionati.
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