Ecco i WEmbrace Games Bebe Vio: «L’Italia è avanti sulla disabilità»
Eccolo, il popolo degli WEmbrace Games di Bebe Vio. Riempie lo stadio dei Marmi intitolato a Pietro Mennea con una serata all’insegna di giochi senza frontiere e barriere. Otto squadre con tanti personaggi d’eccezione, da Gimbo Tamberi (si è imposto col team di Roma) a Martin Castrogiovanni e Carlo Molfetta. Tutti insieme sotto le bandiere dell’inclusione. E lei, Bebe, che vuole dare la sua narrazione senza luoghi comuni. «L’Italia è più avanti di tanti Paesi quando si parla di disabilità. Io viaggio tanto e mi rendo conto che siamo molto più evoluti di tanti altri. Sono fatta per il 40 per cento di tecnologia, e quando sono andata in Giappone pensavo di vedere chissà cosa. Invece no: lì avranno pure la tecnologia, ma se non c’è la cultura della disabilità non riusciranno a fare nulla». La campionessa olimpica è ormai arrivata alla decima edizione dei WEmbrace Games (prima si chiamavano Giochi senza barriere), organizzati dalla onlus art4sport. «In Italia avremo pure le barriere architettoniche, ma abbiamo la cultura, che si sta trasformando negli anni grazie a personaggi come Alex Zanardi e grazie allo sport, che ti fa capire quanto basti buttare un pallone in mezzo per far parte della stessa squadra». E tutti a sfidarsi in mezzo alle note di Jovanotti.