La Gazzetta dello Sport

«Ho fatto degli errori ma non è solo colpa mia E non parlate del Real»

Donnarumma: «Io il capitano, sono responsabi­le Abbiamo sbagliato, adesso dobbiamo ripartire»

- Di Andrea Elefante INVIATO A MOENCHENGL­ADBACH

Avere 18 anni, segnare il primo gol in Nazionale al termine dei venti giorni più incredibil­i della sua giovane carriera e non poter neanche esultare: Wilfried Gnonto avrà un sacco di tempo davanti per non viverlo per sempre come un rimpianto, e Alessandro Bastoni anche - è stato il primo gol azzurro pure per lui - ma il senso di questa notte tedesca da incubo sta anche nella faccia un po’ così, fra lo sconsolato e l’incredulo, del ragazzo che è stato il primo simbolo di questa complicata ricostruzi­one di Roberto Mancini. E in quella stravolta del difensore, che ha cercato lontano dalla sua area un po’ di redenzione per quanto combinato nella sua.

Quante responsabi­lità

Ieri sera le colpe per come ci siamo fatti infilare dai tedeschi sono state superiori ai rimorsi per non aver segnato. Tre inciampi di fila sull’1-0: Mancini tiene in gioco Werner, Calabria a Raum dice più o meno «prego, si accomodi, crossi pure», Bastoni si fa bruciare da Kimmich. Così scottato che il fallo su Hofmann per il rigore del 2-0 si fa fatica a classifica­re. Resta la domanda su cosa poteva essere se Raspadori in avvio avesse sfruttato meglio l’assist di Politano. Ma gli azzurri non cercano alibi e Gigio Donnarumma ci mette la faccia: «Siamo arrabbiati. Non ci sono scuse. Stasera non ha funzionato nulla. Bisogna ripartire, guardarci in faccia e capire cosa è successo. Non possiamo essere questi. Ci è mancato tutto». Il capitano è lucido nell’analisi della disfatta: «Non voglio cercare alibi. Però anche giocare cinque partite in 15-20 giorni a fine stagione non è facile, un po’ di stanchezza c’era. Adesso analizziam­o tutto. Ci dispiace per i tifosi che ci hanno seguito fin qui. Qualche occasione l’abbiamo avuta, ma così non va bene».

La polemica sugli errori

Ancora il portiere non si sottrae all’autocritic­a: «Abbiamo fatto tutti degli errori, sul 4-0 anch’io potevo leggerla meglio e buttarla via. Ma dopo gli errori si cresce. Ora bisogna guardarsi in faccia, riposare e tornare a essere molto più forti di quelli di questa sera». Ma quando la giornalist­a Rai fa un riferiment­o al fatto che non sia «la prima volta...», Donnarumma reagisce, con orgoglio e un po’ di nervosismo per l’adrenalina ancora alta: «Io da capitano mi prendo tutte le responsabi­lità ma ora non venitemi a riparlare del gol del Real, col fallo .... Se vogliamo parlare di errori io ho fatto un discorso di squadra. Se poi tu - rivolto alla giornalist­a vuoi dare la colpa a me, non c’è problema. Vado avanti a testa alta senza problemi. Da capitano».

Il problema del gol L’interrogat­ivo di fronte alla dimostrazi­one di superiorit­à tedesca, può apparire retorico: come sarebbe oggi la classifica del nostro girone se, come possibile, avessimo battuto la Germania a Bologna - la sera che era ben diversa rispetto a quella vista ieri - e l’Inghilterr­a a casa sua? Più utile analizzare i perché di questo crollo e trovare soluzioni all’enigma su cui Mancini si arrovella da sei mesi, ormai: questa squadra non sa più fare gol, non ha attaccanti che fanno gol. Non è stato il problema di ieri sera, ma è il problema: abbiamo rivisto un po’ di luce (non ieri), ma da questo tunnel non siamo ancora usciti.

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GETTY Mai subiti tanti gol in azzurro Gigio Donnarumma, 23 anni

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