La Gazzetta dello Sport

POKER ALL’IRLANDA MISSIONE COMPIUTA AZZURRINI PRIMI OBIETTIVO 2023 Vai Italia Sei All’Europeo

Gara dominata: gol di Rovella, Cambiaghi, Pellegri e Quagliata. La squadra di Nicolato chiude alla grande: 7 vittorie in 10 partite

- Di Alex Frosio INVIATO AD ASCOLI

ragazzi si stringono in cerchio, si alza forte l’inno di Mameli. È l’immagine che consegna l’Italia Under 21 all’Europeo 2023: gli azzurri lanciano forte la loro voce, dopo aver timbrato il passaporto con autorevole­zza, voglia di dominare e vincere quando sarebbe anche bastato un pareggio, con il gioco. E anche con i gol. Finalmente un successo azzurro assume la giusta dimensione. Perché nel percorso di qualificaz­ione la squadra di Nicolato aveva sempre creato tantissime occasioni e quasi mai monetizzat­o quanto avrebbe meritato. Contro l’Irlanda dall’albero delle chance cadono quattro gol, il 4-1 diventa la vittoria più netta e più consistent­e di questo ciclo. Il primo posto del girone è stramerita­to, al termine di un cammino senza inciampi: sette vittorie e tre pareggi. L’Italia si qualifica insieme a Spagna, Portogallo, Olanda, Francia e Belgio (imbattute come noi), Inghilterr­a, Germania, Norvegia, più Svizzera che avanza come miglior seconda classifica­ta e le ospitanti Romania e Georgia. Per alcune ci sono numeri che fanno spavento: il Portogallo ha segnato 41 gol in 10 partite e ne ha presi appena 3 (come l’Olanda), la Spagna 37 realizzati in 8 gare, il Belgio ha la miglior difesa delle qualificaz­ioni, con appena 2 reti incassate. Sono tutti movimenti calcistici da ammirare. Il nostro invece è considerat­o incapace di produrre talenti. Ma questa Under 21 dimostra che invece i talenti ci sono. E tanto si deve al lavoro di Nicolato e del suo staff in testa, e poi di tutta la struttura delle nazionali giovanili. Sono stati recuperati giocatori a corto di condizione e di campo, come i genoani Cambiaso e Rovella – pochissimo utilizzati al Genoa e strepitosi –, o spremuti dalla lunga stagione di B come i baluardi difensivi Okoli e Pirola o come il sorprenden­te Cambiaghi, al primo gol azzurro, o quelli che sembravano persi, come Pietro Pellegri, due gol in tre partite.

No speculazio­ne Gli azzurri

Voglia di vincere

sono arrivati a questo trittico di giugno, cioè alla fine della stagione, con la qualificaz­ione ancora in bilico, e l’hanno conquistat­a in carrozza. Dopo il facile successo in Lussemburg­o e il pareggio in Svezia, immeritato per il volume di gioco espresso, Nicolato ha insistito sulla stessa squadra e sullo stesso sistema di gioco visto a

Bastava un punto, ma la Nazionale non ha fatto calcoli e l’atteggiame­nto ha pagato

Helsingbor­g, il 3-5-2. A differenza del precedente match, tuttavia, l’Italia ha azzannato la partita, anzi la caviglia dell’avversario, per usare le parole del c.t. alla vigilia. Senza speculare, come del resto non ha mai fatto. Con l’Irlanda, che per la prima volta giocherà il playoff, sarebbe bastato un pareggio. No, gli azzurrini volevano assolutame­nte dare una dimostrazi­one del loro valore. Ci sono riusciti.

Poker La prima occasione è vecchia meno di un minuto: Pellegri scappa e libera il destro, chiuso in angolo dal portiere Maher. La difesa dell’Irlanda è tutt’altro che irreprensi­bile, brava però l’Italia a cercare i varchi giusti. Il 4-2-3-1 dei verdi cerca di oscurare il nostro regista Ricci con Smallbone, la Nazionale trova soluzioni alternativ­e, perché Rovella scala spesso in aiuto del centrocamp­ista del Toro. La pressione è alta e sul quinto angolo in meno di venti minuti McGuinness si aggrappa a Okoli: rigore. Rovella, come in Svezia, non sbaglia. Se c’era un po’ di

tensione, svanisce. E l’impression­e è che abbiamo anche un attacco. Pellegri e Cambiaghi giocano la terza da titolari e l’intesa cresce.

Imprendibi­le Soprattutt­o l’ex Pordenone è scatenato: una fuga nei primi minuti dimostra il cambio di passo, il gol che si inventa da venticinqu­e metri per il raddoppio – stop, sterzata, destro all’angolino – è la giocata del pomeriggio. Lo stesso Cambiaghi provoca, in pressing, il tris a inizio ripresa: ne approfitta Pellegri. E se recuperiam­o il talento di questo ragazzone, siamo a posto. L’Italia rallenta ma non molla, concede un rigore – Viti su Smallbone, Coventry realizza, unico tiro in porta irlandese – ma ristabilis­ce le distanze su una super giocata in verticale RovellaRic­ci-Quagliata. Poker, la giusta dimensione. I ragazzi cantano, l’Italia c’è.

 ?? ??
 ?? GETTY ?? È qui la festa L’abbraccio finale degli azzurri sul prato dello stadio Del Duca di Ascoli Piceno: alle spalle dei giocatori, a destra, c’è il c.t. Paolo Nicolato
GETTY È qui la festa L’abbraccio finale degli azzurri sul prato dello stadio Del Duca di Ascoli Piceno: alle spalle dei giocatori, a destra, c’è il c.t. Paolo Nicolato

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy