La Gazzetta dello Sport

Quel doppio rifiuto al Real per amore della “sua” Signora

Nel 2018 e 2021 Perez provò senza successo a portarlo in Spagna: «Ero già in parola con Agnelli...»

- I PRECEDENTI di Marco Guidi

In un divertente film comico del 2008, “Yes Man”, il protagonis­ta Jim Carrey si obbliga a rispondere con un incondizio­nato sì a tutte le richieste che gli vengono fatte. Amici, colleghi, fidanzata, sconosciut­i. Sempre sì. Ecco, se Max Allegri avesse adottato la stessa dottrina, forse oggi non sarebbe alla Juventus e chissà come sarebbe andata a finire. Perché il tecnico livornese i sì negli ultimi anni li ha riservati esclusivam­ente ad Andrea Agnelli, mentre a tutti gli altri pretendent­i, anche dopo lunghi tira e molla, alla fine ha risposto picche.

L’ultimo no Soprattutt­o per il Real Madrid e il suo presidente Florentino Perez, il nome di Max Allegri è associato alla figura del “Mister No”. Ci ha provato anche nel 2021, il numero uno delle merengues, a convincere l’allenatore toscano, che era fermo da due anni dopo il quinto scudetto consecutiv­o con la Juventus. Lo ha raccontato più volte nel corso della stagione appena conclusa lo stesso Allegri. «Avevo già firmato un accordo con il Real Madrid - ha ricordato a tutti Max a fine marzo -. Poi la mattina ho chiamato il presidente Perez e gli ho detto che non sarei andato perché avevo scelto la Juve. Mi ha ringraziat­o, da quando mi ha chiamato la Juventus a maggio non ho avuto nessun dubbio. A livello profession­ale sarebbe stato il coronament­o di un percorso, certo: Milan, Juve, Real. Ma nella vita non si può avere sempre tutto e io sono davvero contento e orgoglioso di

aver allenato per quattro anni il Milan e ora essere al sesto in un club come la Juventus». Anche al Real Madrid non è andata malaccio, a dirla tutta. Perché in estate è tornato Carlo Ancelotti e i blancos hanno vinto la Champions League e la Liga. Ma questa è un’altra storia.

La prima volta Anche perché Max al Real aveva già detto no qualche anno prima. Era il 2018, Zinedine Zidane aveva lasciato Madrid dopo aver alzato l’ennesima Champions battendo in finale il Liverpool. Florentino cercava un allenatore per dare seguito al ciclo vincente e pensò anche ad Allegri. «Ero in fase di rinnovo (poi mai arrivato ndr) con la Juventus - la spiegazion­e a posteriori del tecnico -, così dissi al presidente del Real che avevo già dato la mia parola ad Andrea Agnelli». Quella volta, ai blancos andò un po’ meno: il prescelto fu Lopetegui, che non durò molto.

Le italiane La carriera di Max non ha risparmiat­o dei no anche alle big italiane. Il primo nel 2013, quando allenava il Milan. A cercarlo fu la Roma, nella persona di Franco Baldini, e stavolta Allegri era sul punto di

cedere. A convincerl­o a dire no fu Adriano Galliani, anche se alla fine del girone d’andata il tecnico venne esonerato dopo la rocamboles­ca sconfitta in casa del Sassuolo per 4-3. I gialloross­i ci hanno riprovato anche la scorsa estate, prima di virare su José Mourinho, ma Allegri era già stato contattato dalla Juventus e non cambiò idea neanche quando si fece vivo il Napoli. Così come non riuscì a strapparlo alla corte bianconera Beppe Marotta. L’Inter si era appena separata con Antonio Conte e la prima opzione per la panchina nerazzurra era proprio Max. Tanto che con l’amministra­t ore delegato della Beneamata ci scappò anche una cena. L’ultima, prima di dire sì alla Juve l’indomani. Si consoli, Marotta. Il “no” più doloroso Allegri l’ha riservato a Erika, la sua fidanzata ai tempi in cui era un calciatore del Pescara. Dovevano sposarsi, ma a due giorni dalle nozze Max cambiò idea e non arrivò nemmeno all’altare. Al Jim Carrey di “Yes Man”non sarebbe successo.

Anche in Serie A Roma (due volte), Inter e Napoli: il tecnico livornese ha respinto pure la corte delle italiane

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LAPRESSE Feeling Max Allegri e Andrea Agnelli a Villar Perosa qualche anno fa

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