La Gazzetta dello Sport

San Siro nel destino Il gigante cresciuto nel vivaio dell’Ajax è pronto per l’Italia

Dagli inizi ad Amsterdam al boom col Lilla «Vincere a Milano, si vive per notti così»

- Di Marco Fallisi MILANO

Di San Siro, Sven Botman ricorda gli effetti immediati, «negli spogliatoi la felicità per quello che avevamo appena fatto era dipinta sul volto di tutti», e quelli collateral­i: «Sull’aereo da Milano a Lilla c’era una atmosfera fantastica, è per vivere momenti come questi che facciamo i calciatori». La maglia del Milan era addosso agli avversari, e l’impresa rimasta nel cuore al gigante olandese è il 3-0 in casa del Diavolo nel novembre 2020, gironi dell’Europa League. Dettaglio che potrà essere corretto presto, molto presto, se la voglia di Milan di Sven accelererà una trattativa che va avanti dallo scorso inverno. Quel che conta è che il ragazzo ha le idee chiare: quelle parole sulla magia di vincere a San Siro le ha dette a France Football a una manciata di giorni dalla conquista della Ligue 1 2021 con il Lilla, perché va bene diventare campione di Francia, ma vuoi mettere imporsi nella tana del Milan di Ibra?

Duro Zlatan e Sven, rivali per una notte con l’olandese vincitore (come accaduto contro altri mammasanti­ssima dell’attacco, vedi Mbappé), in comune hanno l’altezza (1,95 entrambi) e il passato all’Ajax. Le strade però si dividono qui, perché Ibra ha cominciato la sua scalata da Amsterdam, mentre Botman ha dovuto traslocare altrove per trovare la sua strada. Stazza, senso della posizione e dell’anticipo, un centralone vecchia maniera, forse poco compatibil­e con la scuola Ajax: da quelle parti, le gerarchie si riscrivono (anche) con il palleggio e velocità. La stoffa non di discuteva nemmeno ai tempi delle giovanili, ma Botman avrebbe dovuto aspettare il suo momento. L’annata in prestito all’Heerenveen, nel 2019-20, gli è servita per capire che il decollo poteva arrivare subito: «Con un tackle incantai il pubblico e Jansen, l’allenatore, mi disse “Questo è quello che voglio!”». Ed è quello che ha reso grande Botman in Francia nelle ultime due stagioni, e in particolar­e in quella dell titolo vinto al primo anno con il Lilla: Sven e il saggio José Fonte a chiudere ogni corridoio e un certo Mike Maignan a serrare la porta. Un olandese innamorato dei clean sheet e dei duelli fisici, questo è Botman, che proprio per questo si affaccereb­be all’avventura in Serie A con grande fiducia: il nostro calcio e il nostro modo di difendere sembra tagliato su misura su di lui.

Coppia centrale Senso della posizione e visione di gioco i suoi punti di forza: il mix con Tomori è perfetto

Sven e Fik Come pure il partner che lo affiancher­ebbe al Milan: negli anni Botman ha affinato molto i “fondamenta­li” da scuola Ajax, ovvero visione di gioco e un certo gusto per l’impostazio­ne, ma in campo non è mai stato una scheggia e la velocità resta uno dei suoi difetti. Con un centrale esplosivo come Tomori, però, il mix sarebbe perfetto, e Pioli raddoppier­ebbe in un colpo solo le opzioni in difesa: due centrali di posizione e abili nel gioco aereo come Botman e Kjaer, e due assaltator­i rapidissim­i come Tomori e Kalulu.

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