A un passo dal Paradiso
Nicolò Melli urla. Tutto il Forum urla. Toko Shengelia resta a terra dopo l’ennesima azione in cui prova ad arrivare al canestro ma il muro di Milano lo ferma. Shavon Shields esce in trionfo, “mpv, mvp” gli grida il pubblico in rosso che saluta la squadra in partenza per Bologna sul 3-1 nella serie e con un pezzo di titolo in tasca. L’ultimo quarto dei gara-4 è stato un assolo dell’Olimpia. La difesa ha gelato completamente la Virtus che è sembrata la Milano di un anno fa. Stanca e lontana dalla serie. Naturalmente non è finita.
Difficile fidarsi di gente come Shengelia, Milos Teodosic, Daniel Hackett,Marco Belinelli. Ma il 22 a 7 dell’ultimo parziale è sembrato un k.o. «Ancora grazie al pubblico che ci ha sostenuti nei momenti complicati. È stato molto importante per noi in una partita difficile. Ora siamo in una buona posizione», ammette il tecnico Ettore Messina che non è solito a lasciarsi andare a facili entusiasmi.
Atmosfera L’eco di gara-3, infatti, si riverbera dalle tribune piene, calde e rose di quelle magliette distribuite domenica a tutti, virtussini esclusi. In maglia rossa a bordo campo anche l’ex capitano Andrea Cinciarini. Ma in campo la situazione è cambiata rispetto alla partenza bruciante di due giorni prima. Sergio Scariolo sceglie di partire con Hackett, come in gara-1 e 2, e con Belinelli per la prima volta nella serie. Presto Messina si adegua, abbassando la sua squadra, con Hall al posto di Datome. La Virtus ha un’altra faccia soprattutto in difesa. Milano non riesce a innescare Shields e non trova spazi sotto canestro. Il 4 su 13 al tiro da due dei primi 10 minuti spiega come non ci sono soluzioni facili per l’attacco di Milano che in compenso dall’altra parte del campo soffre la mobilità di Shengelia.
Teodosic innesca lo strappo con due triple consecutive fino al vantaggio di 8 punti al termine del primo parziale.
Ringrazio ancora il nostro pubblico, ci ha aiutato nei momenti difficili Ettore Messina Coach AX Armani Milano
Dopo 30’ buoni ci siamo innervositi Non ce lo possiamo permettere Sergio Scariolo Coach Virtus Segafredo Bologna
Scossa Ed è proprio Shields a scuotere l’Olimpia all’inizio del secondo quarto attaccando Weems in palleggio arrivando al ferro mentre anche Nicolò Melli ritrova il canestro. Con un 11 a 2 di parziale, la partita torna in equilibrio e si alza di livello emotivo. Jerian Grant, dopo la clamorosa gara-3, ha subito tanti minuti che ripaga con canestri e applicazione difensiva. Bentil mette energia e Milano riprende a guidare nel punteggio in una partita in cui le squadre tirano poco da tre punti: nei primi 20 minuti 8 tentativi a
testa a fronte di 26 da due di Milano e 23 di Bologna. Infatti è Shields, con una delle sue penetrazioni di forza e talento, che chiude con il 9° punto personale un secondo quarto nel quale l’Olimpia riprende quota nel gioco e in difesa. L’impatto di Grant sulla serie continua come in gara-2 in avvio di terzo quarto quando segna 5 punti di fila, generati da due recuperi difensivi, uno suo e uno del Chacho Rodriguez. Il +11 è illusorio. A fianco di Shengelia produce punti Jaiteh, tornato infallibile da vicino. Pajola aumenta il grado di pressione della difesa bolognese. Il pareggio a fine terzo quarto è giusto e gronda tensione. La difesa di Milano, con il solito gladiatorio Melli, si concentra su Shengelia, lo raddoppia e ferma lui e la Virtus. Sul 57 pari, una fantastica stoppata di Hines su Cordinier che pensa di schiacciare accende l’Olimpia. Parte un parziale di 16 a zero fatto di recuperi difensivi, canestri in transizione di Shields e difese con urla di Melli che caricano ancora di più i 12mila in rosso. «Dopo 30 minuti buoni - dice Scariolo - abbiamo perso concentrazione e ci siamo innervositi. Non ce lo possiamo permettere». A metà dell’ultimo quarto, la Virtus è a terra. E per l’Olimpia comincia la discesa verso Bologna.