La Gazzetta dello Sport

Anastasi in Italia dopo 12 anni Perugia lo prende per tornare grande

- Di Gian Luca Pasini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’annuncio arriva dal Brasile, grazie a un video del presidente Gino Sirci che in maniera estemporan­ea conferma quello che si sapeva già da qualche giorno: il prossimo allenatore della Sir Safety Perugia sarà Andrea Anastasi. Il Nano (soprannome che arriva dai tempi di Modena epoca Guidetti) è chiamato a sostituire Nikola Grbic, “reo” di aver vinto soltanto la Coppa Italia. Ad Anastasi si chiede di più e naturalmen­te è stata allestita un’altra grande squadra che a breve vedrà arrivare anche il talento polacco, Kamil Semeniuk fresco vincitore della Champions con Zaksa. Di Polonia si intende parecchio Andrea Anastasi visto che in quel Paese ha trascorso gli ultimi 12 anni della sua carriera. Partito dopo il Mondiale italiano del 2010 venne ingaggiato dalla Nazionale di Varsavia, conquistò subito un bronzo insperato all’Europeo e l’anno dopo vinse la World League (oggi si chiama VNL) prima di gettarsi nelle squadre di club polacche. Il lungo periodo con Danzica e poi gli ultimi anni a Varsavia. Nel mentre è stato alla guida anche di un’altra nazionali, quella del Belgio. Classe

1960 Anastasi ha una esperienza importante avendo vinto il primo Europeo nel 1999 (debutto con la Nazionale azzurra con cui aveva già conquistat­o anche il Mondiale del 1990 da giocatore con Velasco ct) e una replica davvero “miracolosa” alla guida della Spagna contro la fortissima Russia (a Mosca, per giunta) nel 2007.

Nuova vita A Perugia trova una grande società, ma anche una piazza complicata che si può definire come “mangia allenatori”. Cosa che certo non spaventa Anastasi che a un amico ha confidato: «A questa opportunit­à, che si è palesata negli ultimi giorni, non potevo dire di no». E ancora: «Credo che Perugia sia una squadra straordina­ria. Lo dimostrano i risultati ottenuti negli ultimi anni e credo che anche la scorsa stagione per larghi tratti sia stata ottima, poi è chiaro che il risultato finale, immagino pure per via di alcuni problemi di ordine fisico, non sia stato quello voluto in finale scudetto e in Champions. Mancare il risultato è sempre un grande dispiacere. Resta il fatto che c’è un gruppo ben costruito per fare molto bene».

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