ORA VEDE MILANO CON IL CHELSEA BALLANO 5 MILIONI
Le cifre I nerazzurri pronti a spingersi fino a 10 milioni, gli inglesi chiedono 15. Ma se partisse Denzel...
Un giorno, forse, si cercherà di capire cosa abbia mosso davvero questo spericolato ritorno a casa. Quale sentimento abbia reso possibile ciò che sembrava impossibile: la nostalgia? La rabbia? La voglia di rivincita? O semplicemente l’amore per una maglia, l’unica che davvero lo ha reso felice. In fondo, tutto si mescola e insieme ha portato Romelu Lukaku ad agitarsi per lunghi mesi dietro le quinte e poi alla luce del sole per centrare il suo desiderio matto e disperatissimo di tornare all’Inter adesso è vicino all’essere soddisfatto. Il belga vede Milano vicina come mai prima d’ora e a distanza segue una trattativa tra club che è ufficialmente partita: nerazzurri e Chelsea si sono per la prima volta seduti a uno stesso tavolo, anche se digitale, per parlare del belga. Ieri mattina si è tenuta la videoconferenza che ha iniziato la fase 2, la più importante e delicata, in questa operazione di mercato che entrerà di diritto tra le più pazze degli ultimi anni. Collegati da Milano l’amministratore delegato Beppe Marotta e il direttore sportivo Piero Ausilio, dal Belgio l’avvocato Sebastien Ledure che funge da agente dopo l’addio burrascoso all’ex rappresentante Federico Pastorello, da Londra il neo-presidente dei Blues Todd Boehly circondato da alcuni collaboratori. Era la prima volta in cui tutti i protagonisti della commedia giocavano la stessa partita nello stesso momento: l’Inter ha chiesto ufficialmente il prestito del vecchio totem e il Chelsea ha acconsentito alla possibilità di discuterne sulla base di un pagamento annuale. Banale forse, ma mai come in questo caso la forma è sostanza; è la mossa che nel western rompe lo stallo e innesca l’azione.
La distanza Più che approfondire nel dettaglio le cifre, però, ci si è soffermati proprio sulla condizione stessa in cui si è cacciato l’attaccante, ridotto a comparsa dopo essere stato pagato 115 milioni un’estate fa. Il presidente Todd Boehly, sentito Tuchel, si è convinto dell’impossibilità di legare alla sedia un giocatore che è pronto a tutto pur di raggiungere a Milano: mandarlo via, anche a costo di perdere un bel po’ di sterline, è necessario per fare in modo che il tecnico tedesco possa costruire senza ansie la sua nuova creatura. Insomma, i pro della cessione temporanea di Romelu sono superiori ai contro di una minusvalenza obbligata. È vero che la società londinese ha in carico una quota di ammortamento annuale da 24 milioni, ma la nuova proprietà americana si accontenterebbe di una cifra molto più contenuta. Ci si riaggiornerà tra la fine di questa settimana e la prossima, con un clima di fiducia crescente, avvolgente, che lascia immaginare una fumata bianca. Al momento, però, nella prima battaglia tra offerta e domanda c’è un po’ di distanza: anche se informalmente la richiesta dei Blues parte da 15 milioni, menl’obiettivo: tre l’Inter pian piano è pronta a salire fino ai 10, magari aggiungendo qualche bonus legato ai risultati. Ne ballano 5, un’inezia se si considera il punto di partenza. E se si aggiunge anche che, parallelamente, corre pure la trattativa per la cessione di Dumfries ai Blues. Le due operazioni non sono strettamente collegate ma, in fondo, è come se lo fossero: la possibilità di uno sconto Chelsea passa anche da un eventuale accordo sull’esterno. Al momento, però, anche su questo fronte non c’è intesa perché i 45 milioni chiesti da Marotta e Ausilio sono considerati troppi da Boehly e compagnia. In ogni caso, i due club sembrano intenzionate a venirsi incon
tro: quanto si potrà limare ancora la differenza di valutazione sul prestito e quanto questo dipenderà dalla buona riuscita dell’affare Dumfries, lo si capirà a breve, brevissimo.
La speranza L’Inter sogna di associare Romelu a Dybala, ma almeno nella considerazione generale ha fatto una scelta precisa: la priorità è il belga per leadership e potenzialità già tradotta in campo. Non si è nel campo delle scommesse, ma delle (quasi) certezze. Nulla contro i ricami della Joya, per cui l’Inter tutta stravede al punto da impostare una trattativa sull’argentino arrivata ormai all’ultimo miglio, ma Rom è la palla da demolizione per buttare giù ogni difesa: a Inzaghi, sponsor principale del Lukaku-bis, sarebbe servito come l’aria in quei due mesi in cui è scivolato via il campionato. Ma se si è arrivati a questa situazione, se i due club si sono finalmente parlati con costrutto, tutto o quasi dipende dall’ostinazione caparbia di Romelu. Raramente si era visto un così rapido pentimento a distanza di un anno e una tale voglia di ritorno in un club che era stato abbandonato: prima il belga ha tenuto il filo diretto con compagni e dirigenti Inter, poi negli ultimi giorni ecco le chiamate appassionate a Boehly e a Tuchel per strappare il via libera. Nessun rancore, ma i presupposti erano ben altri, e la situazione al Chelsea potrebbe solo peggiorare, per tutti. E questo desiderio è cresciuto anche a costo di sacrificare un pezzo grande di stipendio. Certo, il Decreto Crescita aiuta e mette pure fretta: il 30 giugno è la data limite per sfruttare i benefici fiscali e necessariamente entro quella data dovrà essere messo il fiocco al pacco. Ma se un futuro contratto da 9 milioni costerebbe “solo” 12 al lordo per le casse nerazzurre, è altrettanto vero che il belga a Londra arrivava a 15 con i bonus. Almeno stavolta non è il denaro a far da motore, stavolta il figliol prodigo cerca solo un po’ di pace e della smarrita felicità.