La Gazzetta dello Sport

Psg, il club che non sa vendere DA NAVAS A C’È UNA SQUADRA DI SUPER ESUBERI CHE COSTA UN TESORO

Il portiere e l’ex Inter guadagnano 20 milioni Ingaggio alto pure per Wijnaldum e Paredes Più facile prendere Draxler, Diallo e Dagba

- Di Alessandro Grandesso

Il sogno ha un nome e un cognome: Zinedine Zidane da timoniere di una squadra con Messi e Neymar e soprattutt­o Mbappé, stella assoluta di un Psg che pensa solo in grande. Anzi, che “sogna” sempre “più in grande”, come recita lo slogan del club del sovrano del Qatar, in particolar­e in quest’anno di Mondiale nell’emirato. Poi, però, c’è la grama realtà di una rosa da rifondare. Anzi, di un’intera squadra bis da smaltire. Compito non scontato per la neodirigen­za sportiva, considerat­i gli ingaggi spesso fuori mercato. A cominciare da Icardi, mai in gol nel 2022, ma con 10 milioni di euro netti di stipendio. L’ex nerazzurro è uno dei tanti di troppo che non hanno intenzione di lasciare Parigi.

Zizou A Doha si lavora per trovare un nuovo allenatore. Pochettino è al capolinea. L’esonero è questione di ore... e di una quindicina di milioni. Il prezzo per far posto a Zidane. Anche se a Parigi smentiscon­o contatti «diretti» con l’ex del Real, sempre attirato dall’idea di subentrare a Deschamps alla guida della Francia dopo il Mondiale. Ma in fondo il Psg è una sorta di nazionale bis, almeno per il presidente Macron che dopo aver fortemente consigliat­o a Mbappé di restare, punta su Zizou per promuovere l’Olimpiade parigina del 2024: «Non ci ho parlato ma spero venga in un nostro grande club». Il calcio è politica, non solo in Qatar.

Ghigliotti­na In alternativ­a, al nuovo consiglier­e sportivo Luis Campos piace Galtier del Nizza che però non ha ricevuto richieste al riguardo. E poi c’è la candidatur­a di un tecnico più giovane. Forse Thiago Motta, apprezzato dal presidente Al Khelaifi. Nel frattempo vanno tranciati i rami secchi di ogni reparto. Missione complicata, per cui il presidente ha affidato la ghigliotti­na ad Antero Henrique, ex d.s. del Psg tra il 2017 e il 2019, e d.s. della Lega del Qatar. Il portoghese è un negoziator­e spietato. Nel suo biennio parigino incassò 300 milioni, in parte investiti in giocatori pagati troppo, che oggi pesano sul bilancio. La squadra degli esuberi schiera in porta il 35enne Navas che ha già fatto sapere di non voler andarsene, anche se farà da vice a Donnarumma: «Mi piacciono le sfide». Una sfida sarebbe trovargli un altro ingaggio da 10 milioni, con i bonus. È il conto che si è fatto Kurzawa: 0 minuti in Ligue pur di tenersi i 6 milioni lordi. In difesa Diallo e Kehrer sembrano disposti a rinunciare allo status di panchinari di lusso, con ingaggi da 5 milioni, pur di non perdere il treno Mondiale. Più facile sistemare Dagba col suo milione lordo di stipendio.

Equivoci A centrocamp­o Paredes non ha dubbi: «Resto al Psg». Per lui 22 gare, per 9 milioni netti fino al 2023. Come lui Herrera, panchinaro da 7 milioni circa: «Rimango al 100%». Pure Gueye, con i suoi 6 milioni di stipendio, è in vendita, ma il Psg valuta anche la cessione di Wijnaldum, arrivato da svincolato dal Liverpool, mai all’altezza della reputazion­e, né dell’ingaggio da una decina di milioni. Almeno è più appetibile di Draxler: 861’ per 6 milioni di stipendio. Il tedesco però pensa al Mondiale e a un ritorno in patria. Pure Neymar non è più benvisto a Doha, ma i suoi 30 milioni azzerano ogni cessione, che servirebbe magari per far posto a Lewandowsk­i. Ma andrebbe scaricato pure Icardi, ombra del bomber che fu. Il Psg l’ha pagato 50 milioni nel 2020 e da un anno prova a liquidarlo. Dall’Italia, vaghe richieste di prestiti. A 29 anni, l’ex nerazzurro può sedurre qualche club in vena di amarcord. Va garantito l’ingaggio da 10 milioni netti. Anche la nostalgia ha un prezzo.

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