La Gazzetta dello Sport

Hackett isolato Rodriguez altruista

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È la sfida degli opposti. Hackett è un duro, fisicament­e più strutturat­o, maestro della difesa, un profession­ista che da quando è arrivato a Bologna ha portato tanti benefici alla Virtus con la sua grande personalit­à. Ha grande fisico per giocare contro tutti e l’intelligen­za di calarsi sempre nella partita con la testa giusta. Rodriguez è un talento puro, grande attaccante che con facilità sa innescare i compagni e creare soluzioni vantaggios­e per se stesso quando la situazione tattica lo richiede. Hackett oggi è molto isolato dai compagni, che sono in difficoltà a trovare i propri spazi. Alla fine deve andare sempre da Shengelia o Teodosic per sviluppare al meglio il gioco, ma gli va dato il merito di provare sempre a giocare con la squadra anche in sofferenza, per questo va preferito al Chacho che finora ha avuto la vita più facile potendo ruotare su quintetti più pronti e reattivi. Inoltre l’assenza di Delaney lo ha molto più responsabi­lizzato a reggere il peso della squadra sulle proprie spalle. Inoltre, può contare sull’appoggio di Grant, un cambio che in queste finali ha prodotto giocate importanti spostando gli equilibri. Il gioco a due con Hines, poi, è una delle chiavi tecniche di Milano che trova sempre in Rodriguez una fonte di ispirazion­e inesauribi­le ed efficace. Questo è un duello di altissima qualità.

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