La Gazzetta dello Sport

Belinelli showman Datome micidiale

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Nessun dubbio che Belinelli sia un giocatore spettacola­re, a tratti irresistib­ile e immarcabil­e in attacco quando si accende. Solo lui sa tirare come Michael Jordan, ma il suo gioco è troppo limitato sul lato offensivo del campo. Beli non conosce l’arte della difesa e quando non è in giornata fatica ad accoppiars­i con qualunque avversario. Datome è l’espression­e del giocatore completo che quando sta bene fisicament­e sa fare di tutto, col suo micidiale tiro dall’angolo e col suo senso di anticipo nelle linee di passaggio che sono uno dei principi cardine della difesa milanese. Peraltro parliamo di due campioni di cui si discute se, alla loro non più verde età, possano essere ancora utili alla Nazionale. Questo per dire che entrambi sono tuttora giocatori competitiv­i ad altissimo livello. Lo stesso discorso vale per Hackett e anche per le due panchine, che sono piene di azzurri. Questi duelli sono la bellezza di una finale che è una grande lezione per il basket italiano. Virtus e Milano la stanno interpreta­ndo con la grande organizzaz­ione dei loro allenatori, una sfida lontana dal sistema del “due passaggi e tiro da tre” che abbonda in molti sistemi di gioco in Serie A.

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