La Gazzetta dello Sport

L’ORGOGLIO DELLA VIRTUS RIAPRE LA SFIDA SCUDETTO MILANO, MATCH BALL IN CASA

Belinelli e Shengelia trascinano le V Nere al successo in un finale punto a punto. Ma domani al Forum l’Olimpia può chiudere i conti

- Andrea Tosi INVIATO A BOLOGNA

ncora una partita da cuori forti, stressante, intensa e piena di colpi duri. Segnata da sei falli tecnici e un antisporti­vo. Non la guerra del Vietnam come sembra emergere dai fischi arbitrali ma solo la finale scudetto. Bologna porta a casa il secondo punto che allunga la serie almeno alla gara-6 di domani al Forum e assottigli­a i match point di Milano che adesso sa di non potere più sbagliare per evitare di tornare alla Segafredo Arena a giocarsi lo scudetto nella decisiva gara-7. È la sera di Mam Jaiteh, signore del primo tempo, e di Toko Shengelia, decisivo nella ripresa dopo tanti stenti iniziali. Sono i lunghi, anche sul fronte di Milano, a fare la partita. Melli è totem e Hines torna forte nel secondo tempo per annullare il vantaggio di Bologna costruito fino all’intervallo mettendo la palla dentro all’area per le mani forti ed educate di Jaiteh e sugli errori degli esterni dell’Olimpia. Rodriguez cresce durante la gara ma non riesce a surrogare la pessima serata di Shields, zero canestri su azione e zero apporto ai compagni dopo avere dominato gara-4. Bologna nell’ultimo quarto raccoglie gocce d’acqua preziosa per dissetare il suo attacco con qualche numero di Belinelli e l’intelligen­za di Teodosic. Dentro a questa vittoria ci sono anche i voli di Cordinier e la resilienza di Pajola, uno che si getterebbe nel fuoco per vincere ancora il titolo.

Arena calda Vietato sbagliare per la Virtus che con le spalle al muro non vuole abdicare al suo scudetto; vietato rallentare per l’Olimpia che avanti 3-1 vuole sfruttare subito il match point conquistat­o con le due vittorie di fila al Forum. Anche la Segafredo Arena è calda e trepidante, dichiarata­mente ostile al coach avversario che un tempo officiava e vinceva sulla panchina bianconera. Per dileggiare Messina la curva virtussina rievoca i cori della Fortitudo ma fa parte del folclore e l’Ettore ci è abituato. Bologna aggredisce subito trovando un paio di canestri del redivivo Weems, invece Milano sbaglia molto. Facile il primo strappo Virtus che cavalca subito Jaiteh per appoggi sicuri a canestro. Stavolta il centrone francese non si sente a disagio nel duello con Hines, anzi le parti si rovesciano. I bomber non si scaldano. Belinelli non trova lo spazio per caricare la sua tripla, Shields sembra svuotato e di

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