In Italia vince solo chi non prende gol Juve: De Ligt-Koulibaly coppia da sogno
Nelle ultime dieci stagioni, lo scudetto è andato nove volte alla squadra con la difesa meno battuta. In due circostanze - solo due - quella stessa formazione ha avuto anche l’attacco più prolifico: l’ultima Juve di Conte e la prima di Allegri. Sarri è stato originale: è diventato campione d’Italia senza essere il migliore né in difesa (terzo) né in attacco (addirittura quinto). Una piccola impresa, o forse il segnale degli scricchiolii bianconeri; non a caso, dodici mesi più tardi, Pirlo non è riuscito a conquistare il titolo, cedendolo dopo nove anni di ininterrotti trionfi juventini.
Negli stessi dieci anni, all’estero, è successo qualcosa
di diverso. In Premier, ad esempio, il campionato l’ha vinto sei volte la squadra con il migliore attacco e sei quella con la migliore difesa (in quattro casi i due primati sono finiti nelle mani della stessa formazione). Nella Liga il rapporto si è perfino ribaltato: in cinque circostanze ha prevalso chi ha segnato di più, in quattro chi ha subito di meno. Da quelle parti è meglio darle che evitare di prenderle, insomma.
L’indicazione che arriva da questi numeri è chiara: in Italia vince quasi esclusivamente chi difende bene, e pazienza se l’attacco zoppica un po’; negli altri grandi campionati non funziona in questo modo.
Sorpresi? Nient’affatto: la Serie A è sempre stata dipinta un po’ così, piena di squadre sparagnine e poco intraprendenti. È una questione culturale, in fondo noi siamo quelli che amano esaltare chi fa le barricate: primo non prenderle; difesa e contropiede;
lo zero a zero è il risultato perfetto. Antichi luoghi comuni, però confermati dai fatti, dai numeri. E quando qualcuno ha provato a cambiare la storia, abbandonando la marcatura a uomo per la zona (Liedholm) o affidandosi al pressing e all’aggressività
(Sacchi), è stato inizialmente visto come un visionario pericoloso, se non addirittura come uno sconsiderato.
La Juve non ha la difesa migliore della Serie A dall’ultima stagione scudettata di Allegri. In questo campionato
le formazioni meno battute sono state Milan e Napoli (31 gol) seguite dall’Inter (32); i bianconeri hanno incassato 37 reti. Max sa che, se vuole tornare a lottare per il titolo, deve dare stabilità alla sua squadra: basta prendere gol, altrimenti non vinciamo niente. Non a caso, mentre aspetta di abbracciare l’esperienza di Di Maria, insiste affinché la società intervenga sul mercato anche per potenziare il reparto arretrato. La notizia dell’ultima ora, per la verità sorprendente, è il riscatto di Demiral da parte dell’Atalanta: sembrava volessero scaricarlo, invece se lo sono presi versando alla Juve venti milioni. I bianconeri, che avrebbero comunque ceduto il turco se avesse fatto ritorno a Torino, incassano una cifra importante, che possono investire proprio per un grande difensore. Ora là dietro hanno la garanzia De Ligt (sempre che qualcuno non lo tenti con un’offerta straordinaria), il claudicante Bonucci, il novizio Gatti, l’eterna riserva Rugani. Possono bastare per affrontare una stagione ai vertici, in Italia e magari anche in Europa? No. Da qui l’idea di formare una coppia super: De Ligt più Koulibaly.
De Ligt e Koulibaly, messi assieme, sarebbero un sogno: pochi altri club nel mondo potrebbero vantare due difensori centrali così forti. E la Juve cambierebbe volto e guadagnerebbe considerazione a ogni livello, anche internazionale. Per questo il club bianconero ci pensa; per questo Allegri insiste. Una squadra vince innanzitutto se ha una grande difesa, almeno in Italia. E la Juve gioca in Italia.