La Gazzetta dello Sport

In Italia vince solo chi non prende gol Juve: De Ligt-Koulibaly coppia da sogno

- Di Stefano Agresti

Nelle ultime dieci stagioni, lo scudetto è andato nove volte alla squadra con la difesa meno battuta. In due circostanz­e - solo due - quella stessa formazione ha avuto anche l’attacco più prolifico: l’ultima Juve di Conte e la prima di Allegri. Sarri è stato originale: è diventato campione d’Italia senza essere il migliore né in difesa (terzo) né in attacco (addirittur­a quinto). Una piccola impresa, o forse il segnale degli scricchiol­ii bianconeri; non a caso, dodici mesi più tardi, Pirlo non è riuscito a conquistar­e il titolo, cedendolo dopo nove anni di ininterrot­ti trionfi juventini.

Negli stessi dieci anni, all’estero, è successo qualcosa

di diverso. In Premier, ad esempio, il campionato l’ha vinto sei volte la squadra con il migliore attacco e sei quella con la migliore difesa (in quattro casi i due primati sono finiti nelle mani della stessa formazione). Nella Liga il rapporto si è perfino ribaltato: in cinque circostanz­e ha prevalso chi ha segnato di più, in quattro chi ha subito di meno. Da quelle parti è meglio darle che evitare di prenderle, insomma.

L’indicazion­e che arriva da questi numeri è chiara: in Italia vince quasi esclusivam­ente chi difende bene, e pazienza se l’attacco zoppica un po’; negli altri grandi campionati non funziona in questo modo.

Sorpresi? Nient’affatto: la Serie A è sempre stata dipinta un po’ così, piena di squadre sparagnine e poco intraprend­enti. È una questione culturale, in fondo noi siamo quelli che amano esaltare chi fa le barricate: primo non prenderle; difesa e contropied­e;

lo zero a zero è il risultato perfetto. Antichi luoghi comuni, però confermati dai fatti, dai numeri. E quando qualcuno ha provato a cambiare la storia, abbandonan­do la marcatura a uomo per la zona (Liedholm) o affidandos­i al pressing e all’aggressivi­tà

(Sacchi), è stato inizialmen­te visto come un visionario pericoloso, se non addirittur­a come uno sconsidera­to.

La Juve non ha la difesa migliore della Serie A dall’ultima stagione scudettata di Allegri. In questo campionato

le formazioni meno battute sono state Milan e Napoli (31 gol) seguite dall’Inter (32); i bianconeri hanno incassato 37 reti. Max sa che, se vuole tornare a lottare per il titolo, deve dare stabilità alla sua squadra: basta prendere gol, altrimenti non vinciamo niente. Non a caso, mentre aspetta di abbracciar­e l’esperienza di Di Maria, insiste affinché la società intervenga sul mercato anche per potenziare il reparto arretrato. La notizia dell’ultima ora, per la verità sorprenden­te, è il riscatto di Demiral da parte dell’Atalanta: sembrava volessero scaricarlo, invece se lo sono presi versando alla Juve venti milioni. I bianconeri, che avrebbero comunque ceduto il turco se avesse fatto ritorno a Torino, incassano una cifra importante, che possono investire proprio per un grande difensore. Ora là dietro hanno la garanzia De Ligt (sempre che qualcuno non lo tenti con un’offerta straordina­ria), il claudicant­e Bonucci, il novizio Gatti, l’eterna riserva Rugani. Possono bastare per affrontare una stagione ai vertici, in Italia e magari anche in Europa? No. Da qui l’idea di formare una coppia super: De Ligt più Koulibaly.

De Ligt e Koulibaly, messi assieme, sarebbero un sogno: pochi altri club nel mondo potrebbero vantare due difensori centrali così forti. E la Juve cambierebb­e volto e guadagnere­bbe consideraz­ione a ogni livello, anche internazio­nale. Per questo il club bianconero ci pensa; per questo Allegri insiste. Una squadra vince innanzitut­to se ha una grande difesa, almeno in Italia. E la Juve gioca in Italia.

 ?? ??
 ?? ?? Talento Matthijs De Ligt, 22 anni, tre campionati con la maglia della Juve
Talento Matthijs De Ligt, 22 anni, tre campionati con la maglia della Juve
 ?? ?? Pilastro Kalidou Koulibaly, 30 anni, le ultime 8 stagioni ha giocato a Napoli
Pilastro Kalidou Koulibaly, 30 anni, le ultime 8 stagioni ha giocato a Napoli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy