Italia fatti subito gigante Stefano Arcobelli
STAFFETTA MIRESSI E ALTRI SEI BIG COSÌ LANCIAMO LA SFIDA AL MONDO
Dall’argento olimpico alla rivincita di oggi con gli Usa. E poi Quadarella, Pilato, Martinenghi, Greg, Ceccon, Di Tullio: sarà record di medaglie?
La prova del nove. È il numero magico (e mai toccato) dall’Italia del nuoto, costantemente sull’onda, ai Mondiali. Da Budapest 2017 a Budapest 2022, l’ascesa è stata progressiva, puntuale e a tratti inarrestabile: 3 ori e un bottino di 6 podi solo in corsia (16 con le altre discipline) sbocciarono 5 anni fa sulle sponde del Danubio; 3 ori e 8 podi in Sud Corea (17 globali), dove a trionfare furono Federica Pellegrini nei 200 stile libero, Simona Quadarella nei 1500 e Gregorio Paltrinieri negli 800. Ora Fede vedrà le gare in tv dopo nove rassegne iridate in acqua, ed è un’assenza che pesa; Simona è l’unica donna medagliata olimpica
del nuoto, tornato al verbo maschile; e Greg fa il capitano di una nazionale chiamata a fare meraviglie. La prima, stasera, nella specialità che aprì la magnifica serie di podi ai Giochi di Tokyo (ben 7 anche se senza ori): la 4x100 stile libero. Un anno fa ci batterono solo gli Usa dell’alieno Dressel, ma ci lasciammo dietro l’Australia di Chalmers, un altro asso dello sprint: anche stavolta l’attacco al potere americano è affidato ad Alessandro Miressi, il gigante vero (non in senso figurato, dai suoi 202 centimetri), in una prima giornata in corsia che potrebbe darci virtualmente soltanto un’altra prospettiva da podio: nei 400 stile libero, con Marco De Tullio, quinto nel 2019, e in acqua affiancato dal sedicenne Lorenzo Galossi, che ha sfilato il pass nelle selezioni azzurre a Gabriele Detti, doppio bronzo mondiale uscente e bronzo a Rio.
Partenza Cominciare bene servirà ad alimentare la fiducia della
truppa tricolore, un assortito mix di campioni, seconde linee ed emergenti. «La nazionale ha tante punte e molti ragazzi in crescita - sostiene il d.t. Cesare Butini -: siamo pronti, l’obiettivo è sempre lo stesso: a prescindere dalle medaglie sarò contento se i ragazzi si miglioreranno».
Polivalente Nella staffetta c’è un polivalente come Ceccon, che spazia indifferentemente dai 100 dorso (la specialità in cui ha l’occasione più concreta di podio dopo il quarto posto olimpico, complici le assenze dei russi Rylov e Kolesnikov) alla farfalla e allo stile libero, appunto. È il vicentino, refrattario solo a tagliarsi i capelli, uno dei volti azzurri che si proiettano verso il ciclo olimpico di Parigi 2024: il primo segnale sarà proprio a Budapest. Dove debuttò nel 2017 un altro attesissimo fenomeno: il ranista Nicolò Martinenghi. Il varesino è il più veloce in stagione nei 50 rana, è bronzo olimpico in carica nei 100, ha contribuito al terzo posto della 4x100 mista a Tokyo e porta come talismano una collana d’oro a cinque cerchi. Assente l’infortunato britannico Adam Peaty, è l’azzurro indicato come favorito nella specialità non olimpica (i 50) anche se eccellere nella distanza del podio ai Giochi non ha prezzo. Da “Tete” dipendono almeno tre medaglie azzurre.
Tris d’assi Se cercate facce da podio, da Paltrinieri e dalle eredi di Fede, Quadarella e Pilato, non si prescinde: Greg torna un anno dopo a Budapest (agli Europei 3 ori e 2 argenti) per difendere intanto il titolo iridato negli 800, cercare di riprendersi una complicata leadership nei 1500 (qui trionfò nel 2017) e poi scatenarsi nel fondo. Operazione da highlander delle acque. La Quadarella è la campionessa uscente dei 1500 ma ha la sfortuna di avere nell’americana Katie Ledecky una marziana: la romana si è ritrovata a Tokyo sul podio degli 800 anziché in quello delle 30 vasche. Ha abbastanza motivi per infilare il terzo podio consecutivo nella specialità che le viene meglio e di far bene anche nella gara che le piace di più: gli 800. SuperSimo cinque anni fa debuttò con un bronzo e si lanciò nell’orbita del nuoto che conta. Aveva invece solo 14 anni Benny Pilato - la più precoce italiana sul podio iridato - nel 2019 a Gwangju in Sud Corea: fu argento nei 50 rana, che la vedono favorita da primatista mondiale e detentrice del primo crono al mondo 2022, ma la tarantina ci tiene molto a far bene anche nei 100 olimpici, e sarà affiancata da un’agonista di razza come Arianna Castiglioni. Ci sono due quarti posti del 2019 da ribaltare: quello di Margherita Panziera nei 200 dorso e della 4x200 uomini. Ma questa è un’altra storia...