Galossi tutto pesca e Roma «Io giovane? Vi stupirò»
Èil battesimo mondiale della matricola Galossi, primo azzurro a scendere in acqua stamane. Lorenzo ha 16 anni di bellissime speranze, si è qualificato nei 400 sl dietro a De Tullio, finalista 2019, e Gabriele Detti, bronzo olimpico e doppio bronzo iridato. Se l’australiano Thorpe diventò il più precoce iridato a 15 anni, Galossi ha nel mirino il primo medagliato olimpico azzurro della storia al maschile, il romano Stefano Battistelli: a Madrid ‘86, a 16 anni e 5 mesi, Bibi
fu argento nei 1500. Fin dove si spingerà oggi Galossi che parte da 3’45”93? Se chiedete al baby che si allena all’Aniene con Simona Quadarella, quale sia la sua gara ideale, lui vi risponderà: «Mi piacerebbe farle tutte, i 400 sono quella che sento di più, una gara imprevedibile, all’Olimpiade ha vinto un tunisino sconosciuto come Hafnaoui e dalla corsia 8». Nuota da quando aveva 3 anni, Lorenzo: «È l’unico sport che ho praticato, ho cambiato solo piscine...ma il nuoto ti completa a livello caratteriale, umano». Ha un allenatore severo come Christian Minotti «che mi fa fare lavori tosti, ma dà serenità. Sì, sogno i Giochi di Parigi». Oltre il nuoto c’è solo una fede: la Roma. «Non potevo regalarmi un compleanno migliore, il giorno in cui abbiamo vinto la Conference. Sono malato della Roma, forse più del mio allenatore. Ho incrociato di recente De Rossi all’Aquanienene. No, col pallone non me la cavo: tifo e basta». È estroverso e paziente, da bravo appassionato di pesca, hobby che pratica col padre Gianluca: «Non vado mai in bianco, bisogna essere scaltri...». Frequenta il liceo scientifico privato, e sul talento ha idee chiare: «La voglia di fare e la determinazione sono tutto. Se sei un fenomeno e non ti alleni, non serve a nulla avere il talento».