Esoneri, liti, accuse Rocco e gli allenatori quanti amori difficili
Cinque in 3 anni Da Montella a Italiano passando per Iachini e Prandelli. E i 23 giorni di Gattuso
Sono passati tre anni dallo sbarco di Rocco Commisso nel calcio italiano. Era il 6 giugno 2019 e da quel giorno i tifosi viola fanno grandi sogni: una squadra competitiva, uno stadio nuovo, un progetto vincente. A marzo è stato presentato il restyling del Franchi, primo passo nel futuro. I risultati nei tre campionati targati Commisso sono stati prima interlocutori (10° posto), poi deludenti (13°) e infine positivi (7° e qualificazione alla Conference League). L’impressione è che con Vincenzo Italiano in panchina si sia aperta una nuova era per la squadra viola. Ma il rapporto di Commisso con gli allenatori si conferma complicato.
Quanti cambi In questi tre anni la squadra viola è stata guidata da quattro tecnici più... uno. Il primo è Vincenzo Montella, che però non mangia il panettone: viene esonerato il 21 dicembre 2019 dopo un deludente bilancio di 4 vittorie in 17 partite. Una decisione abbastanza naturale anche se il primo obiettivo di quella stagione non era un piazzamento prestigioso (l’anno prima la salvezza era arrivata all'ultima giornata) ma la creazione di una nuova identità. Montella viene sostituito da Beppe Iachini, che evita gli svolazzi e cerca la solidità. La salvezza è centrata con quattro turni di anticipo e Commisso conferma il tecnico che però il 9 novembre 2020, dopo alcuni brutti risultati, deve abbandonare la panchina. Tocca a Cesare Prandelli, un altro totem per la Fiorentina: Iachini era stato un giocatore molto amato dai tifosi viola, Prandelli
l’allenatore di una squadra divertente e a tratti entusiasmante tra il 2005 e il 2010. Ma anche con Cesare il rendimento è altalenante: il tecnico si toglie la soddisfazione di lanciare definitivamente Vlahovic e di vincere 3-0 in casa della Juve, ma il 23 marzo 2021 si dimette per motivi personali con un bilancio di 6 vittorie, 6 pareggi e 11 sconfitte. Sulla panchina viola torna Iachini, che non fallisce l’obiettivo della salvezza e poi saluta definitivamente.
Il caso Gattuso All’inizio di giugno del 2021 la Fiorentina sceglie il nuovo allenatore: è Rino Gattuso, desideroso di iniziare una nuova avventura dopo la fine di quella con il Napoli. Però ventitré giorni dopo l’accordo e la firma del contratto, che non era ancora stato depositato in Lega, arriva la clamorosa separazione. Il motivo pare vada ricercato nelle divergenze di mercato: la società fa filtrare alcune ingerenze di Jorge Mendes, procuratore di Gattuso oltre che di tanti giocatori, mentre il tecnico ribadisce sdegnato di non aver mai acquistato un calciatore assistito dal suo manager. Si
parla di un forte litigio tra Joe Barone e Mendes durante la trattativa per portare Sergio Oliveira (poi finito alla Roma) dal Porto alla Fiorentina: secondo la società, nascono problemi economici, per costi quasi raddoppiati e commissioni troppo alte. Tempo dopo Gattuso ribadirà che la società non aveva mantenuto alcune promesse. Che qualcosa non avesse funzionato bene fin dall’inizio, è comunque evidente: il giorno prima della firma con Gattuso, la Fiorentina parla con Fonseca. Poi Rino dice sì e la situazione sembra risolta. Ma gli attriti con la proprietà nascono in fretta e la situazione diventa insanabile. Le due parti sottoscrivono una clausola di riservatezza e quindi i particolari restano segreti. La Fiorentina, intanto, sceglie Vincenzo Italiano, che però il 2 giugno aveva rinnovato con lo Spezia. La trattativa per la risoluzione del contratto non è semplice, ma il 30 giugno arriva finalmente l’ok del club ligure. E il 2 luglio 2021 Italiano diventa l’allenatore della Fiorentina. Fino a quando?