La Gazzetta dello Sport

Bremer, voglia d’Italia «Se Mancini mi chiama io ci sono» Dal Toro all’azzurro

La moglie aspetta la cittadinan­za Gleison: «Giocherei in Nazionale»

- Di Mario Pagliara

Il messaggio per il commissari­o tecnico, Roberto Mancini, è arrivato attraverso Espn Brasil. Nella trasmissio­ne televisiva Resenha l’ospite d’onore, collegato dalla sua casa di villeggiat­ura in Brasile, è stato il gigante del Torino, Gleison Bremer, presentato come «il miglior difensore della Serie A italiana», riconoscim­ento attribuito­gli dalla Lega di Serie A nella giornata di chiusura dell’ultimo campionato, prima di Torino-Roma. E in mezzo ai discorsi che hanno toccato il Torino, il futuro, la famiglia, l’esperienza nel calcio italiano, è emersa una chiarissim­a voglia di Azzurro. Le parole di Bremer saranno state in musica per le orecchie di Mancini. Perché un conto è aver letto della sua volontà di diventare italiano e di indossare l’azzurro, raccontata dalla Gazzetta il 24 maggio, ben altro effetto avrà fatto ascoltare la conferma del desiderio dal diretto interessat­o. «Il mio sogno è giocare con la Seleçao - ha raccontato Gleison Bremer - ma se non mi venisse data l’opportunit­à di giocare un giorno con la maglia del Brasile e se invece questa opportunit­à mi venisse concessa dall’Italia sarei pronto a giocare con la nazionale italiana. Lo farei, accetterei subito senza problemi». E poi ha aggiunto: «Sono molto legato all’Italia, perché è un Paese che quattro anni fa mi ha accolto benissimo e dove, a Torino, è nata mia figlia».

Cittadinan­za In questi giorni Bremer sta completand­o il suo mese di vacanza con la moglie e la bimba, speso interament­e in Brasile: ha viaggiato tra San Paolo e le spiagge più belle di Rio de Janeiro, finendo con un ritorno a casa, nella sua Itapitanga, nello stato di Bahia, per riabbracci­are gli amici di sempre e la famiglia (che spesso, pandemia permettend­o, lo ha raggiunto a Torino). Prima di partire per le vacanze, sul finire di maggio, tra Torino e Milano a casa Bremer è stata avviata una pratica burocratic­a di particolar­e interesse che potrebbe farlo diventare italiano. La moglie Deborah Claudino è brasiliana come lui, ma ha origini italiane grazie ai suoi antenati veneti. A maggio la signora Deborah ha presentato la domanda per ottenere la cittadinan­za, ad oggi è in attesa, fiduciosa, di avere tutti i requisiti per riceverla. Quando le sarà riconosciu­ta, Bremer farà leva sulla nazionalit­à della moglie per richiederl­a anche lui: è sempre stato intenziona­to a fare questo passo, e per la prima volta lo ha confermato in queste ore dal Brasile. Sono tanti i precedenti di calciatori brasiliani che hanno avuto il doppio passaporto grazie al matrimonio. Quando il processo burocratic­o si completerà, Bremer dovrà soddisfare due requisiti per diventare convocabil­e in azzurro: non dovrà mai essere mai sceso in campo con una selezione brasiliana (ad oggi non solo ha zero presenze, ma non è mai stato chiamato nemmeno per uno stage dal c.t brasiliano Tite) e dovrà vivere da cinque anni in Italia. Dove è arrivato il primo luglio 2018, a Torino: se resterà ancora in Italia, il traguardo dei cinque anni italiani sarà tagliato nel prossimo anno. Mancini sta monitorand­o l’evoluzione della vicenda con interesse.

Sono molto legato all’Italia, perché 4 anni fa mi ha accolto benissimo

Al Torino sono cresciuto molto: amo questo club e la città Gleison Bremer Difensore del Torino

A breve in Italia Intanto, le vacanze di Gleison si avvicinano alla conclusion­e. Da qualche giorno ha ripreso ad allenarsi a Porto Alegre con l’aiuto di uno staff di preparator­i, e per la fine di giugno può rientrare in Italia. Dove? Dipenderà da cosa accadrà sul mercato in questi giorni: l’Inter è in pole, ma per lui c’è la coda, richiesto anche da Milan, Napoli, Tottenham e Chelsea. «Sono molto contento di aver giocato con il Toro - ha sottolinea­to Bremer -, qui sono cresciuto molto. Amo Torino: sono molto riconoscen­te verso questo club e il presidente Cairo. Credo che questa estate lascerò il Toro, desidero la Champions: non so dove andrò, stiamo valutando diverse proposte». Il 4 luglio il Toro si radunerà al Filadelfia: se per quella data Bremer sarà ancora granata, ha intenzione di rispondere alla convocazio­ne. Corretto fino in fondo con un club che lo adora come calciatore e lo stima come uomo. Con queste premesse si resterà legati per sempre.

bo nella parte finale della stagione ma soprattutt­o piace molto in Premier League da dove potrebbe arrivare qualche offerta da tenere in consideraz­ione.

Sirene inglesi Theate è uno dei tanti gioielli del Bologna in vetrina che stanno ingolosend­o molte squadre in Italia e in Europa. Un altro è Musa Barrow, che è entrato nel radar del Fulham. I Cottagers, appena promossi in Premier League, hanno messo gli occhi sull’attaccante gambiano che il Bologna ha riscattato definitiva­mente dall’Atalanta lo scorso anno per un totale di 19 milioni di euro. La cessione era stata operata proprio da Sartori, a Casteldebo­le non se ne vorrebbero privare ma se da Londra dovesse arrivare un’offerta superiore ai 20 milioni è probabile che i dirigenti rossoblù starebbero ad ascoltare. Il club resta intanto molto vigile sul fronte degli attaccanti, partendo dalla ricerca del vice Arnautovic. Nel mirino ci sono Strand Larsen, norvegese classe 2000 in forza al Groningen, e Bonazzoli che non verrà riscattato dalla Salernitan­a ma comunque in uscita dalla Sampdoria. Già prima del corteggiam­ento del Fulham a Barrow, l’uno non avrebbe escluso l’altro, a maggior ragione se il gambiano dovesse essere in uscita il Bologna proverebbe il doppio colpo. Un altro profilo che potrebbe entrare in ballo è quello del ventiquatt­renne ucraino Artem Dovbyk del Dnipro. L’altro fronte caldo è sempre quello che riguarda Hickey: il terzino scozzese è destinato la lasciare le due torri, al momento si è fatto sotto solo il Brentford con un’offerta da 11 milioni più bonus che il Bologna non ha ritenuto di accettare, ma l’Arsenal sarebbe pronto ad affondare il colpo. Con Dijks destinato a sua volta a salutare la compagnia, Sartori punta a Cambiaso e Pezzella per ricostruir­e la fascia sinistra, ma si segue anche il profilo dell’argentino Fabricio Angileri, che va in scadenza al River Plate.

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