La Gazzetta dello Sport

La Milano che verrà

NUOVO REGISTA SQUADRA DA CINEMA PER LA TERZA STELLA E UN’EUROPA TOP Pangos è il super play del dopo Chacho. In tutto 6 innesti per puntare al tricolore numero 30 e alle Final Four di Eurolega

- Vincenzo Di Schiavi

n rimpasto corposo. Non proprio una rivoluzion­e, ma la Milano con lo scudetto numero 29 sulle maglie sarà strategica­mente diversa, una creatura in continua evoluzione alla ricerca dell’eccellenza. Perché quel che conta in casa Olimpia è sempre il domani: c’è la terza stella da inseguire e un’Eurolega che pone i playoff come minimo sindacale e poi chissà. E allora le novità saranno 6, non poche.

Nuovi Ettore Messina e Christos Stravropou­los però si sono mossi con tempismo, elaborando la nuova Milano a lavori in corso come fanno tutti i grandi club. Cambierà faccia nei primi due ruoli l’Olimpia, giacché tra i play e le guardie il restyling è profondo ma definito. Alcuni sono già a dama, altri in dirittura d’arrivo, ma il dado è tratto. Se ne andranno Delaney e Rodriguez e lì serviva un colpo top. Fatto. Il guru della regia sarà Kevin Pangos, 29 anni, uno dei big nel ruolo in Europa. Arriva dal Cska dove però non ha mai giocato per i noti motivi. Eccola l’architrave del nuovo progetto, destinata pure ad ereditare la pesante leadership del Chacho. Al suo fianco Nazareth Mitrou-Long, perno di Brescia, rookie dell’anno in Serie A, ovvero quanto di meglio potesse offrire il mercato interno. Nello spot di guardia è ormai definito l’arrivo di Billy Baron, reduce da un ottimo biennio allo Zenit San Pietroburg­o, dove ha dimostrato affidabili­tà in contesti da alta Eurolega. Il centrocamp­o sarà poi completato da Stefano Tonut, in uscita da Venezia e inseguito da diversi club di Eurolega. Si lavora per chiudere l’affare e per la verità la fumata bianca definitiva ancora non c’è, ma l’esterno azzurro, mvp del campionato due stagioni fa, vuole giocare a Milano. Così come Brandon Davies, lungo 30enne che ha rifiutato il rinnovo

RISULTATI E CLASSIFICH­E SU Gazzetta.it col Barcellona per abbracciar­e la corte di Ettore Messina. A questo punto manca all’appello il sostituto di Mitoglou, il “quattro” che completerà il reparto insieme a Melli e che potrebbe essere Johannes Voigtmann, ma qui le certezze latitano. La 29enne pertica tedesca è sotto contratto col Cska che non intende rilasciarl­o e quindi si guarda anche altrove.

Confermati La mappa degli esterni è completa. Pangos, Mitrou-Long, Baron e Tonut si uniscono ai confermati­ssimi Hall e Shields, con Shavon sempre più insostitui­bile nello scacchiere messiniano. Così l’Olimpia non ha esitato ad allungargl­i il contratto fino al 2023. Nel mazzo anche Gigi Datome che continuerà la sua avventura a Milano come tutto il blocco italiano. Qui il club ha deciso di puntare sulla continuità implementa­ndo la batteria con l’arrivo di Tonut. E dunque Baldasso, Ricci, Alviti (tutti sotto contratto), Biligha (rinnovo) oltre all’intoccabil­e Melli. Morale: sette italiani per restare competitiv­i su tutti i fronti. Potrebbero spuntare la conferma anche Grant e Bentil, protagonis­ti di un buon finale di stagione in cui hanno dimostrato di poter essere utili giocatori da rotazione.

Ai saluti Sergio Rodriguez saluterà l’Olimpia dopo tre stagioni: troppo forte il richiamo di casa (Real Madrid) per il play spagnolo. Il Chacho chiude nel migliore dei modi, con uno scudetto, un’avventura ben più pregnante di quanto non dicano i trofei. È stato forse il giocatore simbolo della Milano messiniana, il primo big su cui Ettore ha cominciato a disegnare la sua Olimpia europea e la testa di ponte per l’arrivo di Kyle Hines. Insomma, un esempio per tutti. In uscita il talento umorale di Delaney, l’enigma Kell, la meteora Daniels e Kaleb Tarczewski dopo 5 stagioni in cui mai si è risparmiat­o, al di là delle capacità, nel perseguire il bene comune. Ma per Milano è già domani.

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