Squadra ANCHE I GIOCHI ESTIVI» E città
E PER LA MIA MILANO Il re della moda e lo scudetto nel basket: «Messina il faro. Dopo Roma 1960 l’Olimpiade torni in Italia»
l giorno dopo la festa, Giorgio Armani spende parole dolci per i suoi ragazzi e per coach Messina. Il 29° scudetto dell’Olimpia chiude il cerchio di una stagione magica per Milano, capitale dello sport italiano. Hanno vinto il Milan (campionato), l’Inter (Coppa Italia e Supercoppa) e l’Olimpia (campionato e Coppa Italia). Armani è un personaggio-simbolo della città, vincente come i club di calcio e basket che hanno fatto la storia anche in Europa.
3Signor Armani, lei ha detto che questo è lo scudetto più bello. Che cosa ha in più dei precedenti tre?
«Gli scudetti sono tutti belli. Questo forse vale un po’ di più perché è il frutto di un cambio di mentalità all’interno della società, che dà la sensazione di una maggiore stabilità rispetto al passato».
3Ha dichiarato che Messina rimarrà a vita all’Olimpia. Qual è il valore aggiunto del coach? «Il merito di questo scudetto è principalmente del coach Messina, perché è una persona speciale».
3Ha indicato in Rodriguez il simbolo della sua gestione. Il Chacho potrebbe lasciare. Proverà a convincerlo a rimanere? «Se Rodriguez lascerà l’Olimpia lo farà per motivi personali, per essere più vicino a casa, in Spagna e non per una questione sportiva o contrattuale. Questo non è un argomento negoziabile. Resta il fatto che è un giocatore che ha contribuito a dare un’immagine diversa dell’Olimpia all’Europa intera. È indubbiamente uno dei migliori giocatori europei e gli siamo grati di quanto finora ha dato alla squadra».
3Milano-Bologna hanno giocato la seconda finale in due anni. Una rivalità destinata a durare…
«Bologna è una squadra di grande tradizione che ha una proprietà forte ed è normale che ci sia questa rivalità che potrebbe durare ancora molti anni. Ma in Italia storicamente ci sono sempre squadre che si inseriscono, cambiando i pronostici. Negli ultimi anni Venezia, ma anche Sassari. Non è escluso che queste, così come altre squadre, nei prossimi anni crescano, inserendosi nel tradizionale duello».
«PER LA MIA OLIMPIA IL SOGNO EUROLEGA
3Il
ritorno del grande pubblico al Forum, col red carpet in gara-3 formato dalle maglie rosse di 12.300 tifosi, è una delle fotografie più belle di questa finale.
«Il ritorno del grande pubblico soprattutto dopo la pandemia è stata la cosa più bella insieme al risultato della finale. Bello anche come si è comportato. Ha sostenuto le squadre con grande calore, ma senza mai trascendere. Ci auguriamo di riaverlo così anche nelle prossime stagioni».
3C’è un giocatore che vorrebbe nell’Olimpia?
«I giocatori dell’Olimpia sono sempre scelti per motivi tecnici e umani. I giocatori che vorrei vedere nella squadra dovrebbero avere queste qualità».
3Qual è il senso estetico del basket?
«È un gioco organizzato dove anche il più grande fuoriclasse senza l’appoggio della squadra non può arrivare alla meta. Tra le sue qualità, estetiche, penso all’elasticità, la velocità che offre la possibilità di cambiare tutto all’ultimo momento».
Che consiglio darebbe alla pallacanestro per crescere?
3
«La cosa da fare probabilmente è concentrarsi su ciò che si porta in campo, facendo in modo che lo spettacolo sia fruibile dalle famiglie e dalle nuove generazioni. Noi al Mediolanum Forum lavoriamo da sempre con questo obiettivo. Non mi sembra il caso che si copi il calcio e i suoi malcostumi, come parlare troppo di arbitri o di situazioni che con lo sport hanno poco a che vedere».
3Qual è il quintetto ideale delle sue Olimpia?
«Quello attuale: Hines, Datome, Shields, Rodriguez, Melli».
3Quando morì Kobe Bryant lo avete omaggiato giocando coi colori dei Lakers. Ha mai parlato con lui e pensato di portarlo a Milano?
«Avevamo omaggiato Kobe Bryant chiedendo ai Lakers il permesso di giocare con le maglie che avevano i loro colori, un modo per ringraziarlo un’ultima volta per tutto quello che aveva fatto per promuovere la pallacanestro con la sua incredibile carriera. Era un giocatore di un livello
talmente alto che non era pensabile di poterlo portare in Italia».
Il ritorno del grande pubblico è la cosa più bella insieme al risultato
3Pozzecco è c.t. dell’Italia. Le spiace che lasci l’Olimpia?
«Mi dispiace che lasci, questo credo sia giusto dirlo, ma al tempo stesso sono felice che vada alla Nazionale. Sono certo che saprà portare tanto entusiasmo e vivacità, che è quello di cui forse la squadra ha più bisogno».
Giorgio Armani proprietario Olimpia Milano
3Sabato
sera era più contento lei o il presidente Dell’Orco?
«Eravamo entrambi felici e soddisfatti. Riconosco a Leo una grande determinazione e una passione unica. Il suo apporto è stato fondamentale e sono contento per questo primo scudetto conquistato da presidente».
3Messina
e Pioli cosa hanno in comune?
«Messina, come Pioli e come Inzaghi, ha una grande etica lavorativa e un grande carattere che riesce a trasmettere alla squadra».
3Chi sono stati gli uomini scudetto del Milan e dell’Olimpia?
«Rimanendo nel basket, dove sono certamente più preparato, posso dire che Rodriguez in campo è stato probabilmente il leader. Ma ci sono stati tanti altri giocatori anche se tutto alla fine viene ricondotto l’allenatore, il vero faro della squadra».
3 Milano ha vinto anche nel calcio: lei che è il re del made in Italy che cosa pensa delle proprietà straniere di Milan e Inter? Rimpiange Moratti e Berlusconi?
«Non sono una persona che ha rimpianti. Certamente le proprietà straniere di squadre importanti come Inter e Milan fanno un po’ pensare, ma non c’è nulla di male. È il tempo presente, viviamo in un mondo globale».
3Nel
2026 ci saranno i Giochi invernali di Milano-Cortina. A quando le olimpiadi estive?
«Certo, dopo Roma 1960 mi piacerebbe che tornassero a distanza di tanti anni in Italia. Per Milano potrebbe essere l’occasione per restituire al mondo l’immagine che questa città si è costruita, contemporanea, vitale, fattiva, di apertura verso il futuro». 3Lei
veste le Nazionali olimpiche. Ci sono campioni azzurri che farebbe sfilare?
«Mi è già capitato di far sfilare in passerella campioni olimpici e paralimpici. Nutro grande ammirazione per gli atleti, per il loro impegno, per ciò che rappresentano per il pubblico nel mondo di oggi. Mi piace portare questo messaggio anche nella moda».
3A Parigi 2024 quali portabandiera vorrebbe vedere sulla passerella olimpica?
«Non saprei indicare ora un nome. Abbiamo tanti campioni e sono tutti meritevoli di rappresentare quanto di meglio offre il nostro Paese».
3San Siro, la Scala del calcio, va tutelato o è giusto cambiare? «San Siro è indubbiamente un simbolo cittadino, ma personalmente guardo sempre avanti senza “passatismi”. Se lo stadio va bene così lo si conserva, se va cambiato lo si rinnova».
3Milano capitale del design e della moda. Se lo immagina un palasport più fashion?
«No, non me lo immagino più fashion. Penso che pur dialogando, sport e moda debbano rimanere ambiti separati come lo sono adesso».
3 Milano e i suoi grattacieli: città proiettata verso l’alto, che guar
L’abbraccio con Ettore Messina Giorgio Armani con l’allenatore di Milano alla festa scudetto CIAMILLO da al futuro. C’è un aspetto del passato che le manca?
«Mi manca forse la dimensione un po’ più piccola, più umana. Come le dicevo non si può guardare indietro. La città cresce, le nostre vite cambiano, i ritmi accelerano. Ogni momento che ho vissuto in questa città è stato speciale e lo è anche il presente».
3Ha un luogo dell’anima a Milano?
«Ci sono tanti posti di questa città che amo, ma se penso al luogo dell’anima, mi viene in mente il giardino della mia casa, silenzioso e ordinato, nel cuore di Brera».
3Avesse la bacchetta magica, nel 2023 sceglierebbe lo scudetto della terza stella o l’Eurolega? «Forse è più facile vincere lo scudetto da terza stella che l’Eurolega ma noi per mentalità per storia societaria per DNA non facciamo mai scelte quindi proveremo a vincere tutto senza accontentarci di qualcosa di meno».
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