La Gazzetta dello Sport

Un ritorno in B per risalire in A con la stessa rabbia del Pisa

Anche lui perse la finale playoff E adesso ritrova Cagliari e Genoa

- Di Nicola Binda

Dopo vent’anni si può anche fare un passo indietro. Non era mai successo a Rolando Maran, ma nemmeno di stare anno e mezzo a casa, tra Vicenza e il lago di Garda, a guardare gli altri. Riparte dalla Serie B, riparte dal Pisa, che dopo la sofferta separazion­e da Luca D’Angelo (ringraziat­o nei giorni scorsi dai tifosi con uno striscione esposto all’esterno dell’Arena) e dopo un giro di colloqui piuttosto rapido ha puntato dritto su di lui. Facendo un gran bel colpo. Eugenio Corini, Daniele De Rossi e Filippo Inzaghi sono stati superati sul rettilineo che conduce alla panchina della squadra sconfitta nella finale dei playoff per la Serie A. Maran firmerà un contratto biennale e sarà seguito dal fedelissim­o vice Christian Maraner, che non lo abbandona dai tempi del Chievo, quando giocavano insieme in difesa.

La carriera Il maggior azionista Alex Knaster ha chiesto novità per il suo ambizioso Pisa e la novità si chiama Maran, allenatore che in vent’anni di carriera è sempre andato in crescendo. Dopo le esperienze a livello giovanile ha fatto prima 102 panchine in Serie C con il Cittadella, poi 255 in Serie B (playoff esclusi) con Brescia, Bari, Triestina, Vicenza e Varese (ultima in B nel 2012), quindi altre 277 in Serie A tra Catania, Chievo (la sua parentesi più lunga: quattro stagioni), Cagliari e Genoa. Dove la scalata s’è fermata bruscament­e, in pieno Covid: dicembre 2020, un Natale amarissimo con l’esonero seguito alla sconfitta di Benevento. Stop. Qualche contatto per restare in Serie A, durante la stagione scorsa, c’era anche stato (Udinese, Sampdoria...), ma non è andato in porto. Il contratto firmato con il Grifone sei mesi prima di quell’esonero scade a fine mese. Poi Maran sarà pronto per cominciare la nuova avventura. A Pisa, in Serie B. Un passo indietro, ma necessario e gradito.

La trattativa

Maran ha incontrato i dirigenti del Pisa - in particolar­e Giovanni Corrado, responsabi­le dell’area tecnica - nei giorni scorsi e poi la parte contrattua­le l’ha seguita il suo manager. Lui è rimasto in Veneto ad aspettare la chiusura della trattativa. Oggi ci sarà la definizion­e dell’accordo (biennale, come detto) e poi seguiranno l’annuncio ufficiale e la presentazi­one, ma di dubbi non ce ne sono più. La scelta è caduta su di lui per soddisfare la voglia di novità di Knaster ma anche per dare continuità al lavoro di D’Angelo, cominciato nel 2018 in Serie C e arrivato quattro anni dopo a un passo (o a una traversa, visto il gol fallito da Puscas contro il Monza) dalla Serie A.

GETTY

L’obiettivo Il Pisa ci riproverà con Maran, che è alla ricerca della prima promozione della sua carriera. Anche lui, come il Pisa di D’Angelo, s’è fermato alla finale dei playoff di B: è successo nel 2012 con il Varese, sconfitto dalla Sampdoria. Per la verità quella volta lui salì lo stesso di categoria, visto che la stagione successiva andò ad allenare il Catania in Serie A. Ma quella sconfitta gli brucia ancora, proprio come al Pisa brucia quella con il Monza: unendo le voglie di riscatto, ci riprovano entrambi. Non solo. Maran si ritroverà contro le ultime due squadre che ha allenato e che poi l’hanno esonerato, ossia il Cagliari e il Genoa. No, quelle non saranno partite banali per lui. Il Pisa dopo il suo annuncio si butterà sul mercato (al momento bloccato) per aggiustare la squadra, dando continuità all’ottimo lavoro di D’Angelo e prevedendo ben poche novità tattiche: il punto di partenza dovrebbe essere ancora il 4-3-1-2. Chissà che forse, a fare la differenza, non sarà tutta quella voglia di rivalsa, in modo che il Pisa non si debba più fermare contro una traversa.

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