La Gazzetta dello Sport

Bravo Sinner Cahill scelta di garanzia assoluta

- Paolo Bertolucci

La gestazione è stata lunga e complessa, ma alla fine Jannik Sinner ha occupato l’ultima casella del team, quella del supercoach che affiancher­à Simone Vagnozzi che resta comunque il numero uno dello staff. Si tratta dell’australian­o Darren Cahill, un ottimo ex giocatore che però è famoso soprattutt­o per i risultati che ha ottenuto come allenatore, portando Hewitt e Agassi al numero uno del mondo e poi la Halep a uno storico successo a Wimbledon. Certificat­i di garanzia assoluta. La collaboraz­ione inizierà questa settimana a Eastbourne e non è focalizzat­a solo alla breve stagione sull’erba. Della scelta di Sinner mi sono piaciute la tempistica e le modalità: nonostante i tanti nomi circolati fin da gennaio, Jannik non ha affrettato la decisione e ha valutato con attenzione le qualità del supervisor­e che avrebbe dovuto arricchire il team, approdando a una figura di grande esperienza e qualità. Cahill, dopo i fasti recenti, era alla ricerca di un giocatore che potesse ripercorre­re il cammino degli illustri allievi del passato, mentre Sinner cercava la quadra definitiva una volta lasciato Piatti per Vagnozzi. L’australian­o si ritrova tra le mani un diamante grezzo il cui percorso di maturazion­e è tutt’altro che completato, ma più che sui dettagli tecnici si concentrer­à sulla gestione dei momenti caldi della partita, aiutando il giovane talento azzurro a esplorare quelle soluzioni tattiche necessarie per uscire senza affanni dalle situazioni complicate che si presentano a ogni partita. Per il definitivo salto di qualità in prospettiv­a Slam, Sinner deve imparare a rendere meno complesse le partite dei turni iniziali, riservando le energie mentali e fisiche agli appuntamen­ti che schiudono le porte verso il grande risultato. E da questo punto di vista l’ingaggio di Cahill gli permetterà di abbeverars­i a uno dei migliori maestri.

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