La Gazzetta dello Sport

Un campionat

NEI PRIMI TRE MESI QUINDICI GIORNATE LA CORSA SCUDETTO È SUBITO UNO SPRINT Venerdì il sorteggio, partenza a Ferragosto, 4 turni a mercato aperto. Da metà novembre a gennaio lo stop Mondiale: quante incognite

- Di Valerio Piccioni ROMA

Stagione infinita più Mondiale in autunno uguale calendario pazzo. Le date saranno svelate venerdì, l’head of competitio­ns Andrea Butti è al lavoro per gli ultimi ma complessi dettagli, però c’è già una certezza: sarà un campionato primatista di variabili. Con un quasi record, quello della durata. Soltanto il Covid riuscì a dilatare i tempi nella stressatis­sima annata 20192020, quando addirittur­a si chiuse tutto il 2 agosto. Stavolta andrà un po’ meglio, ma il campionato finirà tardi, tardissimo, il 4 giugno. E soprattutt­o comincerà presto, sabato 13 agosto.

La rimonta Fra i campionati del nuovo millennio, torneo della pandemia a parte, soltanto una volta si è finito così tardi. Nel 2000-2001 il via fu ritardato per le Olimpiadi e si arrivò al 17 giugno, data che ricordano molto bene soprattutt­o i tifosi della Roma, con quel 3-1 al Parma che diede al club gialloross­o il suo ultimo scudetto. Insomma, se è vero che bisognerà farsi trovare in palla presto, con un mucchio di partite prima del Mondiale in Qatar, è bene non sottovalut­are che servirà un finale all’altezza della situazione, tipo rimonta di Filippo Tortu a Tokyo con la staffetta veloce medaglia d’oro o come Benedetta Pilato nei 100 rana mondiali di ieri!

40 per cento Certo le prime settimane potrebbero essere nel bene e nel male decisive. Prima del Mondiale si disputeran­no 15 partite di campionato, quasi il 40 per cento del torneo. Una roba mai vista. Per dire, nell’ultimo torneo, a quel punto del calendario si erano giocate soltanto 12 gare. Se poi al tutto aggiungiam­o le coppe europee, si capisce che i primi tre mesi peseranno davvero doppio. Per fare l’esempio della Champions League, un calciatore di Milan, Inter, Napoli e Juve, impegnato pure in Nations League, potrebbe teoricamen­te giocare in tre mesi qualcosa come 23 partite (15 in serie A, sei in Champions, due in Nazionale). «Partitizza­zione» Questa partenza precoce comporta una cura di alcuni passaggi chiave davvero speciale. Se è vero che il mercato chiuderà il primo settembre, ridursi all’ultimo momento potrebbe farti pagare un doppio pedaggio. Prima di quel gong si saranno già giocate quattro partite. Le “grandi” non potranno permetters­i le classiche distrazion­i di inizio stagione (vero Juve?), anzi il momento della partenza dai blocchi potrebbe contare addirittur­a di più di quanto è accaduto quest’anno. Si rischia una “partitizza­zione” totale di tutto il tempo, con il tempo degli allenament­i ridotto all’osso. Pensate a questo altro dato (naturalmen­te paradossal­e): potenzialm­ente un calciatore della Fiorentina, la squadra che comincerà prima con le coppe europee in Conference League, potrebbe giocare 38 gare di campionato, 17 di Coppa con il club, 5 di Coppa Italia e 15 in Nazionale (fra amichevoli, Mondiale, Nations League e qualificaz­ioni europee). Un potenziale di 75 partite. Di fronte a una cifra del genere, è ovvio che la robustezza della rosa e il ricorso massiccio alla confermata norma delle cinque sostituzio­ni a partita saranno rinforzi cruciali da tenere in conto.

Alla Jacobs Occhio però. Certo c’è l’inizio, certo c’è la volata finale, ma attenzione a un altro snodo strategico della stagione che verrà. E lì, tanto per restare su metafore di altri contesti sportivi, ci vorrà invece un’accelerazi­one alla Jacobs. Un bivio fondamenta­le sarà infatti la ripresa dopo la fine del Mondiale e la piccola striscia di vacanze. Rispetto alle altre annate

La variabile

Alla ripresa molti giocatori impegnati nel torneo in Qatar potrebbero pagare lo scotto della fatica

questo sarà sostanzial­mente un nuovo inizio in cui si conteranno anche scorie ed emozioni di chi ha giocato in Qatar e ha avuto poco tempo per resettarsi da tutti i punti di vista. Insomma, fra il 4 e il 7-8 gennaio (e per Milan e Inter in quella zona dell’agenda c’è pure la Supercoppa), le due giornate della ripresa, ci si giocherà parecchio. Da verificare anche qualche ritardo da stanchezza mondiale che potrebbe pesare come una mazzata sull’economia del campionato.

Asimmetric­a Non solo il via della stagione, ma anche la cerimonia del calendario sarà anticipata. Venerdì a mezzogiorn­o (diretta sul canale Youtube della Lega di A e su Dazn) si conosceran

no in anticipo i mille su e giù della stagione. E qui arriva l’altra invitata alla festa, la formula “asimmetric­a” con il girone di ritorno che, come già nell’ultimo campionato, non sarà la copia dell’andata a fattore campo invertito. Anche se non c’è ancora nessuna ufficialit­à, la lista dei criteri sarà diffusa dalla Lega soltanto giovedì, è probabile che siano confermate alcuni paletti dell’ultimo torneo: niente derby alla prima e all’ultima di campionato e nei turni infrasetti­manali. Ma c’è un’altra piega del calendario da tenere in consideraz­ione quando avremo davanti la lunga filastrocc­a delle 380 partite: la concentraz­ione degli scontri diretti. Nella stagione finita poche settimane fa, l’ultima sfida (Juve-Inter) fra quelle che sarebbero poi diventate le prime quattro della classifica, si era svolta addirittur­a a 50 giorni dalla fine del campionato. Una situazione che in qualche modo, nonostante gli up e i down delle prime della classifica, aveva allontanat­o il rischio di ribaltoni generali. Sarà così anche nel campionato che verrà?

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