Una tradizione antica Mirino a Est e in Premier
Un dirigente britannico
Atalanta e scouting, due parole abituate a coesistere nella stessa frase. Storicamente il club bergamasco è sempre stato abile a pescare i migliori talenti in Italia, ma ormai da tempo ha allargato i radar verso ogni angolo del Mondo: non solo giovani, ma anche giocatori promettenti ma ancora non sotto i riflettori. I risultati di questo sistema emergono con la scoperta di tanti carneadi, che nell’era contemporanea sono esplosi ai massimi livelli: De Roon, Gosens e Hateboer pescati in
Olanda, Freuler e Djimsiti in Svizzera, Malinovskyi e Castagne in Belgio, Palomino in Bulgaria e la lista potrebbe non finire mai. Con Sartori al timone, l’Atalanta ha potenziato l’attività di scouting ed è andata a sondare soprattutto i campionati di secondo piano, in primis quelli di Olanda e Belgio. In questa fase, è in atto la transizione, con la partenza di Sartori e l’arrivo di D’Amico e di Congerton, al quale è stato affidato il ruolo di responsabile per lo sviluppo internazionale dell’area sport: già dall’etichetta, si capisce che il britannico andrà ad operare sul mercato estero. Con gli occhi puntati in particolare sulla Premier. Qualche uomo cambierà, ma il trait d’union sarà ancora Gabriele Zamagna, una certezza. Probabilmente, con la nuova gestione, cambierà un po’ l’approccio: meno partite dal vivo, più giocatori visionati in video e studiati con Wyscout. Stando alle promesse del domani, l’Atalanta è sempre in prima fila sulle tribune delle principali competizioni giovanili, come il torneo di Tolone, appena concluso. Il taccuino nerazzurro è una lunga raccolta di nomi: alcuni portano a Est, come Marko Milovanovic, aspirante Vlahovic del Partizan Belgrado, e Mauro Perkovic, difensore dell’Istra, entrambi classe 2003.
Matteo Spini