Il nuovo Bayern
STELLA DA CHAMPIONS PIÙ MAZRAOUI E GRAVENBERCH ADESSO HALLER Domani l’Allianz aperta ai tifosi per la presentazione del senegalese: bavaresi scatenati
Sadio Manè è nato il 10 aprile 1992 a Sédhiou (Senegal) In Europa arriva a 19 anni al Metz, poi il Salisburgo e il Southampton prima di firmare con il Liverpool nell’estate 2016: coi Reds gioca 269 partite e segna 120 gol. Vince, tra gli altri titoli, una Premier, una Champions, una Supercoppa Uefa e una Coppa del mondo per club. Nel 2021 è stato campione d’Africa con il Senegal
Grandi costruzioni in corso. Il Bayern Monaco è pronto a cambiare volto per la stagione 20222023. Lo farà un po’ per volontà (di ringiovanire la rosa), un po’ per necessità (Lewandowski continua a spingere per ottenere la cessione). Con l’acquisto di Sadio Manè dal Liverpool i bavaresi hanno definito già il terzo colpo di quest’estate: nelle scorse settimane sono infatti arrivati a Monaco Ryan Gravenberch (vent’anni, pagato 18,5 milioni all’Ajax, dovrà sostituire Tolisso) e Noussair Mazraoui (ventiquattro anni, arrivato a parametro zero dall’Ajax, giocherà come terzino destro con Pavard che verrà spostato al centro per sostituire Süle, passato al Borussia Dortmund). Ora i tedeschi si preparano all’addio di Lewandowski, che non verrà rimpiazzato solo da Manè: se il polacco dovesse effettivamente partire (in pole per lui c’è il Barcellona), si cercherà una centravanti di primo livello, per permettere a Manè di muoversi sull’esterno. L’arrivo del senegalese è quindi al tempo stesso un segnale per Lewandowski ma anche per Gnabry che, se non dovesse accettare di rinnovare il contratto (in scadenza nel 2023), rischierebbe di finire ai margini della squadra. Non il biglietto da visita ideale in vista del Mondiale in Qatar.
L’affare Manè sarà un giocatore del Bayern Monaco in cambio di 32 milioni di euro più 9 di bonus. Il Liverpool ha abbassato le pretese (inizialmente intorno ai 50 milioni) anche per ripagare il giocatore della fedeltà (120 gol in 269 partite con i Reds) e il club tedesco dello sconto fatto nel 2020 per Thiago Alcantara (valutato appena 22 milioni). Manè, che oggi effettuerà le visite mediche, firmerà un contratto triennale che gli permetterà di guadagnare 20 milioni di euro lordi a stagione. Mercoledì è prevista la presentazione del senegalese all’Allianz Arena che per l’occasione verrà aperta al pubblico.
La situazione Julian Nagelsmann vuole una squadra dinamica, con giocatori di qualità, capaci di inserirsi nell’area avversaria, e che siano possibilmente ben strutturati fisicamente. Con Davies e Mazraoui come terzini, Kimmich e Goretzka come interni, Müller, Coman, Manè, Sané sulla trequarti e i vari Musiala e Gnabry in panchina avrebbe tutto, compresa l’abbondanza tanto importante nel calcio moderno con tante partite ravvicinate e i cinque cambi a partita. Ma non basterebbe ancora. L’idea dei bavaresi infatti è quella di prendere anche un vero e proprio centravanti nel caso in cui Lewandowski dovesse andarsene (per prenderlo servono non meno di 40 milioni). Il sogno era Haaland, ma fra cartellino, commissioni e stipendio i dirigenti bavaresi hanno considerato l’operazione troppo esosa. L’obiettivo principale è quindi Haller dell’Ajax, altro club con il quale il Bayern ha ottimi rapporti. L’attaccante franco-ivoriano ha raggiunto un accordo con il Dortmund, motivo per il quale, eventualmente, a Monaco dovranno fare in fretta a vendere Lewandowski e trovare un accordo con la società olandese (che per ora non ha accettato l’offerta del Borussia). Alternative provenienti dalla Bundesliga (Schick del Leverkusen e André Silva del Lipsia) non convincono e verrebbero prese solo con l’idea di spostare Manè come punta e usare loro come backup. Discorso simile vale per Werner, in uscita dal Chelsea, che al Bayern non avrebbe affatto la maglia da titolare assicurata. Stando alle recenti dichiarazioni del presidente Hainer, però, il Bayern non si farebbe problemi a perdere Lewandowski a parametro zero fra un anno («Economicamente siamo forti, non siamo tenuti a vendere nessuno a cifre che non riteniamo adeguate»), tenendolo, seppur contro voglia, per un anno ancora. A quel punto con Manè, Gnabry, Coman, Sané, Müller e Musiala, mister Nagelsmann avrebbe, dalla trequarti in su, solo l’imbarazzo della scelta. Il Bayern insomma con Manè può permettersi di stare alla finestra in attesa degli sviluppi di mercato, per poi decidere come completare la rosa che sta però già ultimando. Quel che è evidente è che al Bayern stanno rispondendo alle difficoltà di qualche settimana fa, quando Lewandowski e Gnabry hanno cominciato a palesare un certo mal di pancia, consegnando a Nagelsmann il progetto di una grande costruzione. Che resterà tale con o senza Lewandowski...