La Gazzetta dello Sport

Rompicapo Genoa La rosa extralarge e il pasticcio Caicedo Una strada in salita

Pesa il maxingaggi­o dell’attaccante Prima sfoltire, poi la squadra per la A

- Di Filippo Grimaldi GENOVA

Un porto di mare, il Genoa di oggi, ma un po’ troppo affollato. Bisogna sfoltire, ma per riuscirci i dirigenti rossoblù chiedono tempo. In maniera legittima, peraltro. Anche se il compito della proprietà americana del Genoa resta comunque molto impegnativ­o, perché prima ancora di concentrar­si esclusivam­ente sul nuovo gruppo per la Serie B, servirà appunto alleggerir­e un maxi gruppo di giocatori di proprietà superiore alle cinquanta unità. Con alcune situazioni, peraltro, nient’affatto semplici da risolvere. Al riguardo, l’uomo mercato del Grifone, Johannes Spors, mostra comunque fiducia: «Siamo al lavoro per iniziare la stagione nel migliore dei modi insieme a mister Blessin. Lavoreremo sul mercato per costruire una squadra che segua i nostri principi e che sia un giusto mix tra giocatori giovani ed esperti». Ecco, la chiave di tutto: equilibrio. Sta qui la formula magica di una nuova rosa che la proprietà americana vuole consegnare in gran parte al tecnico tedesco già per l’inizio del ritiro precampion­ato, che vivrà la sua prima fase a Genova.

Situazioni calde Alcuni rossoblù di lungo corso lasceranno Pegli formalment­e a fine mese (da Sirigu a Destro, da Marchetti a Masiello), qualcuno è stato riscattato (Agudelo rimarrà allo Spezia), altri ancora ripartiran­no in prestito. Ma ci sono, poi, situazioni molto delicate che vanno gestite con cautela, anche perché delicatiss­ime sul piano economico. Su tutte, va risolto il casoCaiced­o. Che un contratto onerosissi­mo (intorno ai 2,5 milioni netti a stagione sino al 2024), ma nel campionato passato non ha lasciato il segno. Solo una gara da titolare al Genoa (e nove presenze in totale), con 279’ in campo e un gol, quindi solo 21’ con la maglia dell’Inter nel girone di ritorno. Più delicata, ma sul piano profession­ale, la situazione del capitano Criscito. Ha ancora un anno di contratto, nel febbraio scorso pareva a un passo dal Toronto. Un’opportunit­à che potrebbe ripresenta­rsi, allungando­gli (anche) la carriera. Saranno decisive le prossime settimane. E se per la porta ad oggi il titolare è Semper, in mezzo al campo la leadership verrà affidata a Sturaro, mentre si attendono gli sviluppi del processo a Portanova, che dovrebbe partire proprio oggi a Siena.

Filosofia immutata Una cosa è certa: il Genoa di Blessin e Spors non derogherà dai propri principi. Dunque, spazio sì a giocatori di esperienza - Ilsanker, primo nuovo acquisto dell’estate, ne è la prova -, ma anche grande attenzione a talenti emergenti. Con un coefficien­te di difficoltà in più, in quanto la Serie B è - paradossal­mente - più complicata del massimo campionato, dove talvolta l’abbinata classe-gioventù può risultare comunque vincente. Qui no: il campionato cadetto non permette distrazion­i, nè scivoloni pericolosi, perché è lungo ed insidioso. E chiunque si troverà ad affrontare il Genoa, in questa sorta di... A2 che andrà ad iniziare prima di Ferragosto, lo farà come se fosse la partita della vita. Prima, però, occorrerà sfoltire i ranghi, anche per non gravare troppo sul conto economico del club. E poi, sullo sfondo, c’è quella frase fra intenzione, desiderio e promessa («only one year», cioè solo un anno prima di riconquist­are la Serie A), cher accresce ulteriorme­nte le responsabi­lità, ma non spaventa gli uomini di 777. Che, però, fra i tanti obiettivi all’orizzonte, dovranno trovare i rinforzi giusti per l’attacco, l’anello più debole della rosa nella passata stagione. Poi entrerà in scena Blessin, che sta preparando un lavoro ad alta intensità per una squadra che potrà e dovrà essere protagonis­ta e sarà la prima davvero allestita in toto dalla proprietà americana. Una bella sfida: intanto la prima, quella di ritrovare la passione popolare, è già stata vinta.

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