Sainz “scudiero” altro segnale positivo
E poi i piloti: Leclerc ha dimostrato calma, pazienza e caparbietà. Anche quando è stato costretto dall’ennesimo contrattempo ai box (i pit stop restano da perfezionare) a una seconda rimonta. Ma, soprattutto, nel weekend in cui è mancato Perez (prima del guasto in gara, aveva già compromesso il GP andando a muro nella Q2) si è ritrovato Sainz. Mai, nelle precedenti otto gare, pur scalando il podio, Carlos era stato in lotta per la vittoria, mai così convincente come domenica. «Dategli tempo 2-3 gare e avrà la macchina in pugno», aveva pronosticato Sainz senior alla vigilia del GP di Spagna. Poteva apparire una dichiarazione d’affetto familiare e invece... «Carlos è stato bravo, migliora gara dopo gara e a Montreal ha dimostrato che possiamo contare su di lui nelle prossime gare e per la classifica costruttori». E Carlos ha dato un altro importante segnale nell’ammettere di potersi mettere al servizio di Leclerc, completando un ragionamento che aveva sviluppato in un’intervista al quotidiano spagnolo Marca: «Al titolo non ci penso più dopo tre zeri». Ora Sainz deve mettere insieme il fine settimana perfetto: sabato ha forse gettato via la pole per eccesso di aggressività all’ultima curva. Fosse partito lui davanti, forse adesso staremmo festeggiando, a 44 anni dal trionfo di Gilles Villeneuve e a 27 anni da quello di Jean Alesi, il primo successo di un altro ferrarista a Montreal.