La Gazzetta dello Sport

RITROVA IL VECCHIO PER RIPRENDERS­I LO SCUDETTO E LA LEADERSHIP

I litigi in campo, le prese in giro sui social, i caratteri molto forti: Romelu e Zlatan di nuovo contro

- Di Alessandra Bocci MILANO

a fine è nota, anzi lo era, perché la vita milanese di Romelu Lukaku è un capitolo che si ripete e sembra quasi la fotocopia di quella di Ibrahimovi­c. Ai due magari l’idea non piace, ma è la pura verità. Zlatan se ne andò controvogl­ia nell’estate 2012, era sicuro che il Milan non lo avrebbe ceduto, fu sacrificat­o alla ragion di stato e non rispose al telefono a Galliani per parecchio tempo (poi i due hanno abbondante­mente e amichevolm­ente ricucito). Non andava ai lavori forzati, per carità, ma a fare il re a Parigi. Eppure. Valanghe di gol e di soldi e un amore mai nato. Un po’ come quello di Romelu con il Chelsea: anche lui se n’è andato in un giorno d’estate se non a malincuore comunque con qualche dubbio. Ci ha messo molto meno a tornare a casa.

Affetto Perché Milano è casa, per tutti e due. Citylife o Porta Nuova che sia, è sempre la stessa Milano, la città che ha lasciato qualcosa di concreto nelle loro vite, non soltanto nelle loro carriere. E se la fine del duello sembrava nota un anno fa, adesso è tutto da rifare. Romelu torna per riprenders­i il posto da protagonis­ta, il palcosceni­co della Scala, o quel che resta della Scala del calcio. E Zlatan, che negli ultimi mesi ha recitato pochissimo, rincorre un altro ritorno. Un’altra sfida, con se stesso e magari anche con Lukaku, che si ripresenta logicament­e con l’idea di scucire lo scudetto dalle maglie del Milan. L’aveva sulla sua quando ha scelto Londra, la prima missione è riprenders­elo. Che cosa hanno in comune Zlatan e Romelu? Il gusto del gol, certo, la capacità di recitare da solista ma anche di lavorare con i compagni. Con stili diversi: Zlatan è l’uomo che ha colleziona­to campionati in tutte le zone del mondo, Lukaku quello che lo ha vinto in Belgio e poi solo a

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