La Gazzetta dello Sport

Inzaghi 2024 FIRMATO IL BIENNALE CON L’INTER LA CAREZZA DI ZHANG : «SEI UN DONO»

Lo stipendio sale da 4 a 5 milioni, entra anche un’opzione per il 2025 Il presidente nerazzurro alla carica: «Insieme ci divertirem­o ancora»

- Di Filippo Conticello

ncora due anni di sano rock and roll. “Rock”, come verbo, lo ha usato il presidente in persona, riferendos­i al nuovo contratto di Simone Inzaghi con l’Inter, appena allungato di un biennio e ritoccato di un milioncino. “We’re gonna rock together for two more years”, ha detto in favore di camera, con sorriso sornione, Steven Zhang ieri pomeriggio. In fondo, si potrebbe tradurre sempliceme­nte così: «Ci divertirem­o ancora insieme fino al 2024...». In un reel sull’account Instagram del club, i nerazzurri hanno così reso ufficiale ciò che sotto traccia bolliva da settimane, anzi mesi: Inzaghi ha finalmente prolungato di due anni il suo contratto con l’Inter, la data di scadenza passa dal 2023 al 2024. E lo stipendio di 4 milioni sale a 5, come ricompensa per il tanto che Simone ha seminato in questa sua prima campagna nerazzurra. In più, è stata inserita un’opzione da esercitare a tempo debito per aggiungere un altro anno di matrimonio, fino al 2025.

Il rilancio Mai e poi mai l’Inter avrebbe portato un proprio allenatore a iniziare la stagione con un contratto in scadenza: è la politica della casa sposata dall’a.d. Beppe Marotta e dal d.s. Piero Ausilio. Ma qui ci si è mossi con anticipo ben più largo, visto che le prime intese erano già state raggiunte quando il 2021-22 era nel vivo e la battaglia col Diavolo per lo scudetto infiammava i tifosi. A prescinder­e da quale sarebbe poi stato il risultato finale in Serie A, i dirigenti e il presidente Zhang erano già convinti di rilanciare forte su Simone. Un anno fa, mentre il mare era in tempesta e Antonio Conte scendeva dalla nave, la scelta di Inzaghi poteva apparire un azzardo improvviso, quasi obbligato; un anno dopo la centrale di comando del club ha avuto la conferma che quella mossa rapida era pure azzeccata. Perfino strategica per la crescita della squadra dopo lo scudetto. I nerazzurri con Simone hanno, infatti, cambiato pelle, ma non struttura. Si sono scoperti più belli, forse un filo meno pratici, ma hanno comunque allargato il palmares: due coppe strappate all’arcinemica Juventus luccicano in viale della Liberazion­e, anche se lo scudetto perso brucia come sale su una ferita. Proprio da lì, dalla rabbia per la mancata seconda stella, ripartono Inzaghi e l’Inter: il rinnovo della promessa nuziale stavolta deve portare al titolo. A Inzaghi, poi, il compito di inserire nel suo sistema Romelu Lukaku, il pupillo di Conte che veniva usato dal precedesso­re come una palla da demolizion­e.

Un dono Lasciate le acque morbide di Ponza, Simone è risalito a Milano per passare alle cose formali col club: non solo il suo contratto ma pure le linee guida di un mercato che è una pentola in ebollizion­e. Ieri, per la seconda giornata consecutiv­a, il tecnico si è infilato in auto in sede dal retro, mentre lo inseguiva una selva di smartphone. Poi, al decimo piano, ha incontrato il suo agente Tullio Tinti e si è seduto accanto a Zhang per aggiungere l’unica cosa che mancava all’accordo da tempo definito: la firma. La forma è sostanza, almeno stavolta: l’immagine canonica del presidente e dell’allenatore sorridenti nasconde qualcosa di più. C’è un legame profondo che lega Steven a Simone, qualcosa di molto simile all’amicizia. L’intera scorsa stagione è stata scandita da messaggi presidenzi­ali all’allenatore, di cui Zhang apprezza lo stile misurato e il buon umore: rispetto al passato con Inzaghi ci sono stati meno eccessi, meno tensioni e più sorrisi che nulla tolgono all’ambizione. Non è un caso che si sia aspettato il ritorno in città del numero 1 del club per dar fuoco alle polveri. E non stupiscono neanche le parole dolci pronunciat­e via Instagram: «Mister, lavorare con te è un dono...», ha scritto Steven, prendendo subito il like di Lukaku. Il tecnico fresco di rinnovo è poi filato via dicendo solo di essere molto contento: nel giorno in cui a San Siro sono tornati a ruggire i Rolling Stones, anche lui ha iniziato a preparare il suo rock scudetto. Almeno nel primo anno, avrà un belga invidiato da tutti alla chitarra.

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