La Gazzetta dello Sport

Pirateria: allo sport costa 267 milioni E il fenomeno continua ad aumentare

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● (canf) Numeri e dati da brividi. La pirateria audiovisiv­a è tutt’altro che sconfitta. Il fenomeno è in aumento, con un’incidenza complessiv­a che sale al 43% dal precedente 37% di due anni fa, con danni ingenti, sia in termini di fatturato, circa 1,7 miliardi di euro (267 solo per lo sport), sia come Pil, circa 716 milioni, sia come entrate fiscali per lo Stato, circa 319 milioni. La pirateria non è solo un freno per lo sviluppo ma mette anche a serio rischio l’occupazion­e: si stima una perdita di 9.400 posti di lavoro. I dati sono stati messi in evidenza dall’indagine

Ipsos nel convegno organizzat­o a Roma nell’auditorium dell’Ara Pacis dalla Fapav, la Federazion­e per la tutela delle industrie audiovisiv­e e multimedia­li che ora ingloba anche il mondo delle dirette di sport. Tra i relatori, Valentina Vezzali, sottosegre­taria allo sport: «Bisogna individuar­e e bloccare gli strumenti e i soggetti che permettono la condivisio­ne dei contenuti illecitame­nte trasmessi». Per Luigi De Siervo, a.d. della Lega Calcio Serie A, «si è perso un miliardo in 4 anni, basta alibi». Sono intervenut­i anche Stefano Azzi, ceo di Dazn («Contrastar­e il fenomeno è fondamenta­le, ma serve uno sforzo congiunto»), e Andrea Duilio, ceo di Sky Italia («Bisogna proteggere anche le persone che pagano»).

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ANSA Ex fiorettist­a Valentina Vezzali, 48 anni, sottosegre­taria sport

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