Di Gianluca Monti
urelio De Laurentiis e tutti i membri del Consiglio di Amministrazione del Napoli (vale a dire sua moglie Jacqueline, i figli Edoardo e Valentina e l’amministratore delegato Andrea Chiavelli) sono stati iscritti ieri nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli con l’accusa di falso in bilancio mentre al presidente del club azzurro viene contestato anche il reato di dichiarazione fraudolenta.
I conti La vicenda è quella relativa al trasferimento di Victor Osimhen dal Lilla al Napoli, avvenuto nel 2020 sulla base di una valutazione complessiva del cartellino del calciatore di 71 milioni e 250mila euro. All’interno dell’operazione – però – furono inseriti i cartellini di quattro calciatori azzurri (ceduti al Lilla) e valutati in totale 21 milioni e 109mila euro. Si tratta di Orestis Karnezis, Luigi Liguori, Ciro Palmieri e Claudio Manzi (tutti in pratica illustri sconosciuti, tranne l’ex portiere dell’Udinese che due estati fa si avviava però al tramonto della carriera). Già all’epoca non mancarono le polemiche perché immediatamente balzò all’occhio degli osservatori più attenti come in realtà l’acquisto più costoso della storia
del Napoli, quello per l’appunto di Osimhen, fosse figlio di una plusvalenza realizzata dallo stesso club azzurro attraverso la ipervalutazione del terzo portiere in organico e di tre giovani che stavano per uscire dalla Primavera.
I documenti Sull’operazione aveva messo gli occhi anche la Procura Figc con la famosa inchiesta-plusvalenze, anche se poi il Tribunale federale prima e la Corte d’Appello poi non hanno ravvisato alcuna irregolarità. Questa inchiesta coinvolge pure la Procura JIRS (Giurisdizione Interregionale Specializzata) del