Si può riaprire il fronte sportivo Ma servono nuove prove
La procura federale scriverà ai pm di Napoli per chiedere le carte Scenario simile alla vicenda Juve
Caso plusvalenze, tutto ruota sempre attorno a questa parola che da un bel po’ è entrata di prepotenza nel vocabolario calcistico. Un mese fa, dopo i deferimenti della procura Figc, il Tribunale federale assolse gli 11 club (tra cui di Serie A Napoli, Juve, Samp, Empoli e Genoa, poi retrocesso) e i 62 dirigenti coinvolti, stabilendo che fosse impossibile fissare il valore di un calciatore, tantomeno affidandosi alla valutazione di un sito web tedesco. La Procura perse anche in Corte d’appello, insomma tutto si risolse nel nulla.
Materiale Ma ora, con il materiale investigativo raccolto dalla Procura di Napoli cosa potrebbe accadere? In linea teorica, con «fatti nuovi», una riapertura del caso in sede sportiva. La situazione è in parte simile a quella che a Torino ha portato la procu
ra della Repubblica a iscrivere fra gli indagati diversi dirigenti juventini, fra i quali il presidente Andrea Agnelli. Dove però i filoni dell’indagine «Prisma» sono due, le plusvalenze e il presunto falso in bilancio (quella dell’accordo sugli stipendi). Fare ipotesi è al momento azzardato, filtra però la notizia che il procuratore federale Giuseppe Chinè scriverà alla Procura di Napoli per chiedere di visionare le carte dell’inchiesta e verificare l’esistenza di novità che potrebbero far riaprire l’indagine. L’articolo 63, comma d, parla infatti di riapertura in caso di «fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia».
Codice Nell’ambito delle possibili sanzioni (che avrebbero tempi significativamente lunghi), bisogna far riferimento al codice di giustizia della Figc e a due articoli. Il numero 4, dove si parla dell’osservanza dei principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva, e il numero 31, relativo alle violazioni in materia gestionale ed economica, che ha però una gravità differente a seconda dell’interessamento del comma 1 o del comma 2 (quello in cui le violazioni avrebbero permesso l’iscrizione ai campionati che altrimenti non sarebbe stata possibile). Cosa rischierebbe De Laurentiis? Nel caso della mancata lealtà si parlerebbe di un’inibizione significativa (non quantificabile), per le violazioni gestionali dipende dal comma: un mese di inibizione se riguarda quello che non avrebbe influito sull’iscrizione, altrimenti una pena più sostanziosa. Il club, infine, nel caso venisse accertato che l’eventuale falso sarebbe stato decisivo per l’iscrizione al campionato, andrebbe incontro alla penalizzazione di uno o più punti in classifica, fino a pene più gravi. Ma si tratta di uno scenario estremo, al momento lontanissimo.