La Gazzetta dello Sport

MARTINENGH­I A TRE CENTESIMI DAL SECONDO ORO «CI HO SPERATO» Una volata d’ar Gento

Dopo il trionfo nei 100 rana, nei 50 Nicolò sbaglia al via e Fink lo batte: «Vorrei il record mondiale»

- Di Stefano Arcobelli INVIATO A BUDAPEST (UNGHERIA)

el nuoto sofisticat­o di oggi non puoi sbagliare la partenza, lo stacco, l’ingresso in acqua: nella rana breve, appena 50 metri insomma, devi essere perfetto. Nicolò Martinengh­i si è giocato l’oro subito e al tocco della piastra si è ritrovato d’argento per l’inezia di 3 centesimi. Un americano lo ha battuto, Michael Andrew (26”72), un altro no: Nic Fink in 26”45 sfila così sul più bello il titolo bis al favorito azzurro e si prende la rivincita. Lui incassa e porta a casa, farà tesoro di quest’altra esperienza: «In fondo era la mia prima finale nei 50, ma anche se non ho vinto la medaglia mondiale pesa lo stesso». Ora che è cambiato tutto, sa bene che tutti lo vogliono soltanto sulla posizione più alta del podio: «Il primo sono io a dire che parto per vincere sempre». E ci ha provato anche con la staffetta mista uomini-donne, quinta dopo aver sfiorato il podio all’Olimpiade: ma vuoi mettere dare il cambio a Thomas Ceccon, neo campione e primatista mondiale dei 100 dorso che si è ispirato mettendosi a disegnare insieme a Zazzeri? Anche Tete in fondo è un artista con i suoi tratti e modi originali che lo hanno portato dopo il bronzo olimpico sul tetto del mondo della specialità più tecnica. Riproverà un’ultima volta qui a prendere la terza medaglia mondiale col quartetto della 4x100 mista tutta al maschile, poi potrà tornare a casa e festeggiar­e davvero, ma dovrà riprendere subito perché ad agosto agli Europei di Roma lo aspetta il leone Peaty. Un argento per aggiungere medaglie alla collezione, per ribadire che quando conta Martinengh­i non si distrae mai dall’obiettivo. Racconta che quando gli chiedono quanto l’oro l’abbia cambiato, lui risponda: «Rilassato, non spavaldo ma tranquillo e sicuro di giocarmi sempre le mie carte. È cambiato questo rispetto al 2021: la sicurezza che riesco a mettere in acqua. E’ bello pensare che un anno fa avrei messo la firma per un argento e che adesso mi può dispiacere di aver preso solo l’argento».

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Se hai davanti un marziano come Peaty che vuole lasciare primati immortali, come fai a pensare al record del mondo, visto che dopo quanto ha fatto Ceccon ai talenti come Tete può venire la tentazione? La sua risposta non è neanche timida: «Sarà sempre un mio obiettivo. Ho davanti un gigante che ha fatto la storia della rana. Sono indietro, mi manca qualcosina, ma spero di conquistar­e tante altre cose, di fare anche un record mondiale. Ora non vedo l’ora di gareggiare davanti al mio pubblico. Sarà un’estate italiana importante. Spero di regalare a Roma, al mio pubblico, altre imprese». Di solito le partenze «mi riescono bene: sbagliarla nei 50 significa tanto. Sono contentiss­imo per l’argento e il tempo vicino al mio personale (26”39, ndr). Era l’ultima gara che avevo preparato, ma io guardo sempre il bicchiere mezzo pieno: ho lavorato anche con il mental coach per questo. La doppietta mancata? Metto sempre la faccia e ci ho pensato. Ma un argento mondiale che avrei sognato non è da buttare».

Ripensare all’oro Tete ancora è nel vortice delle emozioni, dopo il trionfo nei 100 non ha potuto pensare troppo avendo tre turni di 50 metri e la staffetta: «Ora avrò modo di pensare alla medaglia». Ora che esce da un 57”93 lanciato in staffetta arrivandoc­i mentalment­e scarico, sa che nuove sfide e responsabi

Obiettivo Roma La sfida al grande Peaty agli Europei: «Spero di regalare nuove imprese al mio pubblico»

lità l’attendono: ne ha parlato a lungo con Thomas. «Anche per lui che ha fatto un’ottima gara dopo un oro e un record mondiale, tornare in gara non era facile. Ne abbiamo parlato a lungo, fino a mezzanotte in camera. La cosa bella è stata capire la semplicità di una persona come Thomas. Da quel punto di vista c’è da imparare da lui». Tante punte, diversi personaggi «senza la magia di Fede, ci abbiamo provato lo stesso» sottolinea. Questo nuoto azzurro che impazza sulle spiagge italiane, come cambierà? «Sostenerci senza invidie è una delle caratteris­tiche di questo gruppo, io ho sempre tifato per il nuoto. Non c’è gelosia verso un compagno». Un Tete stavolta d’argento che si sorprende «che c’è tanto dietro una singola prestazion­e, non è solo l’allenament­o fatto o la prestazion­e. Quando arrivi in un Mondiale cambia tutto, nel bene e nel male. Qui finalmente l’ho capito. Vedi Miressi: non riesce a dimenticar­e una gara sbagliata». Qui è cambiato Nicolò: con l’oro e l’argento.

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