La Gazzetta dello Sport

Paltrinier­i è 4° «Erano più forti ma per i 1500 cambio testa...»

Greg: «Non sono riuscito ad andare via come volevo. Il livello del mezzofondo oggi è pazzesco»

- Di Stefano Arcobelli INVIATO A BUDAPEST

Il “legno” che brucia a Gregorio Paltrinier­i. Non è andata e non è finita come ai Giochi di Tokyo: lì Greg aveva pescato un argento in condizioni estreme post mononucleo­si. Qui tirato a lucido e arrivato con l’intento di difendere il titolo mondiale del 2019, Greg esce dall’acqua quarto e perplesso. Almeno cinque anni fa era sbocciato un bronzo nel trionfo di Gabriele Detti, ieri nel vivo solo per metà gara e sesto. È finita dopo un’alternanza continua di posizioni di 100 in 100, con la progressio­ne decisiva del re olimpico: Bobby Finke, l’americano che nuota al sole della Florida, capace di trionfare col settimo crono della storia (7’39”36) sfilato allo stesso Detti, mentre Paltrinier­i ripensa al suo record europeo di tre anni fa in 7’39”27 e non riesce a darsi spiegazion­i: «E’ stata una gara tosta, bella da vedere, ma mi dispiace per come è andata: è quanto avevo stavolta, non potevo fare di più». Un’ammissione onesta: ha provato a imporre il ritmo, a scappare, ma non c’è stato nulla da fare: e le altre due medaglie sono finite ai suoi rivali di sempre, l’ucraino Romanchuk (3°) e il tedesco Wellbrock. «Negli ultimi 50-100 metri, loro hanno qualcosa in più, mi sono andati via tutti: 7’41” l’avevo fatto anche l’anno scorso in condizioni diverse, è un buon tempo e in altre occasioni ti consentiva persino di vincere. L’americano si è confermato: la sua ultima vasca è pazzesca».

Rilancio

In questa “partita” con i soliti noti, se abdica dal trono di re degli 800, Greg guada avanti: «Mi prendo due giorni di pausa, ci sono i 1500, so che sarà dura, ma rilancio. Sono qua per vincere. Pensavo di valere qualcosa meno, sono finali e

succede di tutto, ho lottato fino all’ultimo, ci ho creduto e ora il quarto posto brucia, loro sono stati più forti. In questo momento quelli lì sono più forti di me, Dovrei staccarli prima, ma non ce la facevo. Con il record europeo avrei vinto. Ma ogni gara è a sé. Devi fare la prestazion­e al momento giusto: con 7’37” te la potevi giocare, con 7’41” potevi andare sul podio, ma non è abbastanza. Io devo vincere. Nei 1500 può cambiare tutto, ma potrebbe non cambiare nulla, nel senso che loro ci sono, sono super agguerriti, quindi devo trovare un modo in pochi giorni a tirare fuori qualcosa di diverso, ma il mezzofondo è ad un livello mai visto, stratosfer­ico. Ma così non posso competere tanto. Se si arriva in questo modo non ce la faccio. Finke è pazzesco, ero davanti ai 750. Mi ha dato 2 secondi e passa. Impossibil­e. Per me è impensabil­e quel tempo, o vado via prima o non c’è nulla da fare. Non riuscivo a stare neanche con Romanchuk: ho lasciato il pallino all’ucraino perché non riuscivo ad andarmene. E se io non sono in una condizione migliore è dura. Poi ogni gara dipende da tante situazioni, l’anno scorso non ero nella condizione migliore e sono arrivato secondo. Ma quest’anno gli avversari sono più forti».

Fondo Ha lavorato parecchio in mare, in avviciname­nto ai Mondiali: qui è appena cominciata la sua lunga disfida temeraria che dopo i 1500 di sabato lo porterà nel Lupa Lake per 5 e 10 km (quella del bronzo olimpico) nonché nella staffetta di fondo con gli azzurri argento uscenti. Aveva lavorato molto con Fabrizio Antonelli per migliorare i finali incandesce­nti come quello di ieri. Ha trovato solo la medaglia che non vale.

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Gregorio Paltrinier­i (dx) si congratula col vincitore Bobby Finke
Con l’oro Gregorio Paltrinier­i (dx) si congratula col vincitore Bobby Finke

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