La Gazzetta dello Sport

Galli scommette «Pensa già da big E se ti punta...»

- LO SCOPRITORE di Marco Fallisi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il meglio di quel pomeriggio, per Giovanni Galli, arrivò all’ora del dessert: «Avevo davanti agli occhi 70 milioni che correvano sul campo ma non me la sentii di tesserarli per la Lucchese...», sorride l’ex portiere del Milan degli Immortali.

3Galli, ricapitoli­amo.

«Siamo nel 2015, ai tempi ero il responsabi­le dell’area tecnica della Lucchese. Un mio amico venne a salutarmi in città e mi disse: “Pranziamo insieme, ho qui con me due ragazzi molto molto talentuosi, un classe 2000 e un 2002, te li farei vedere”. Erano Hamed Traore e Amad Diallo: li portai ad allenarsi con il gruppo dei ‘99 della Lucchese e rimasi sbalordito. Feci un po’ di telefonate e trovai chi era interessat­o, Empoli e Atalanta. Oggi Hamed è un giocatore da 25-30 milioni, e Diallo è stato pagato 40 milioni dal Manchester United. Dopo aver portato Jorginho al Verona, il mio occhio non ha tradito nemmeno questa volta...».

3Che cosa l’aveva colpita di Traore?

«Quando lo vidi io giocava mezzala, ma con una forza fisica e un controllo tecnico fuori dal comune. In mezzo al campo faceva per due. Pensai: tra questo ragazzo e i miei ci sono tre categorie di differenza. E in fondo fu anche per questo che non tesserai né lui né Diallo: erano extracomun­itari e alla Lucchese sarebbero stati comunque fuori categoria».

3Pensa che Traore sia già pronto per il salto nel Milan?

«Assolutame­nte sì, già allora aveva grande personalit­à e in questi anni è cresciuto tantissimo sotto questo aspetto. Io credo che sia pronto per giocare in una grande squadra come il Milan e per affrontare palcosceni­ci prestigios­i come quello della Champions League. È un ragazzo nato per prendersi responsabi­lità in campo».

3I rossoneri pensano a lui come alternativ­a a Renato Sanches, sulla trequarti o eventualme­nte a centrocamp­o.

«Partiamo da una premessa: un trequartis­ta non si inventa dal nulla, specialmen­te perché parliamo di un ruolo che è cambiato moltissimo negli anni. Avendo seguito Traore con attenzione in queste stagioni, sono convinto che il meglio di sé lo abbia fatto vedere nella posizione di esterno alto sinistro, grazie anche al grande lavoro di Dionisi. Traore ha corsa, resistenza, attacca benissimo la profondità ed è molto forte nell’uno contro uno. La facilità che ha nel puntare la porta è una qualità che non dovrebbe perdere. Non so se spostandol­o in una posizione più centrale possa essere altrettant­o devastante: dovrà imparare a giocare spalle alla porta, a giocare in diagonale, penso che per fare di Hamed un vero trequartis­ta occorra lavorarci su per un po’. Probabilme­nte Maldini avrà visto nel giocatore delle potenziali­tà anche in quella posizione. Resta il fatto che è pur sempre arrivato secondo... (risata, ndr)».

3Da esterno non avrebbe la strada chiusa da Leao?

«Il Milan giocherà ad alto livello in tre competizio­ni, e Pioli avrà bisogno di tutti i suoi giocatori. È impossibil­e pensare che tutti giochino sempre. Avete visto Tonali? Un anno fa sembrava finito in seconda fila, quest’anno si è conquistat­o un ruolo da protagonis­ta anche grazie alle rotazioni nel centrocamp­o».

3Se il Milan acquisterà Traore sarà un piano B?

«Sarà un colpo. Se avessi 25 milioni da investire per un profilo giovane ma già pronto per un club come il Milan, li spenderei senz’altro per Traore. Anche perché è un profilo che si sposa perfettame­nte con la filosofia del club, in Italia non ci sono molte società che investono sui giovani di talento per vincere. Senza voler mancare di rispetto a nessuno, dico che in Italia oggi Gazidis è il miglior manager dal punto di vista societario: in quattro anni lui e la proprietà hanno risanato i conti del Milan, riportando­lo a vincere lo scudetto».

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