La Gazzetta dello Sport

Fenomeno Popovici A 17 anni è bis d’oro Miressi che delusione

Il romeno dopo i 200 vince la gara regina L’iridato in corta è ultimo: «Ho fatto schifo»

- INVIATO A BUDAPEST

Se credete alle assonanze, benvenuti nell’era Popovici. Romeno e non russo come Popov, ma sempre stileliber­ista e velocista. Dopo aver domato i 200 in 1’43”21, David s’è preso i 100 in 47”58, ma era andato più forte in semifinale in 47”51 ed anche in batteria davanti all’americano Caleb Dressel (che ha lasciato in anticipo i Mondiali per motivi di salute). Nato a Bucarest nel 2004, scomoda Seneca («Il più potente è colui che ha se stesso in proprio potere»), cita Giulio Cesare («Veni, vidi, vici») e sostiene: «Hai potere sulla tua mente, non sugli eventi esterni. Realizza questo e troverai la forza». Ora è un po’ stanco dopo una doppietta riuscita ai Mondiali solo all’americano Jim Montgomery a Belgrado ‘73. La storia ormai è aggiornata. Si rivelò agli Europei giovanili di un anno fa a Roma con 3 ori e un argento, ha raccolto un legno nei 200 sl ai Giochi di Tokyo ma adesso è una scheggia imprendibi­le. Che dopo l’oro nella specialità regina si mostra persino insoddisfa­tto del tempi: magari pensava di cancellare l’ultimo record nobile di Cielo del 2009 (46”91).

Abbattuto E Miressi dov’era? Sempliceme­nte al gigante torinese si spegne la luce ai 75 metri: è la quarta volta qui e non può essere più un caso, la prima in occasione del lancio della staffetta veloce di bronzo. La bile di Alessandro non è quantifica­bile, è tanta, troppa: basta un dato per renderlo inconsolab­ile. Basta quel 47”45 del suo record italiano realizzato agli Europei proprio in quest’Arena sul Danubio per fargli tornare l’incubo mentre guarda il tabellone che illumina il

trionfo del baby romeno. Gli serviva appena ribadire quel personale e adesso sarebbe campione del mondo anche d’estate, non solo d’inverno. Più ci pensa e più si sente male, incredulo, Mire: era venuto qui per sfidare Dressel, si ritrova tristement­e 8°, ultimo con un tempo (48”31) peggiore addirittur­a di quello nuotato in semifinale (47”89), dopo la virata corretta al 5° posto in 22”82. Non era il Miressi che fa la differenza negli ultimi dieci metri in cui allunga quelle leve lunghissim­e. Perché non è al top. Gli restano i rimpianti per quei 100 che potevano essere suoi: «Ma il tempo non l’ho fatto. Ci ho provato in tutti i modi. Ho fatto schifo anche stavolta. Ho provato a stare con gli altri, non so, questo campionato

sta andando sempre peggio. Speriamo bene in vista della mista di sabato. E cercare di fare qualcosa di decente per me stesso. Sono arrivato affaticato negli ultimi 15 metri. Non so cosa ho combinato. È un campionato da dimenticar­e». Peggio del sesto posto ai Giochi, Ale si crocifigge da solo: «Non so più a cosa pensare. Questo campionato è deludente per me, nonostante il terzo posto in staffetta. Non so cosa ho. Lo capirò alla fine del campionato. Mi fa rabbia il fatto che con il tempo nuotato qualche settimana fa avrei vinto l’oro. Ora vorrei almeno una chiusura degna».

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GETTY Emergente David Popovici è nato a Bucarest il 15 settembre 2004

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