Gli spadisti infilzano l’oro E l’Italia è regina d’Europa
C’era ancora la lira quando la spada azzurra vinse l’ultimo titolo europeo maschile a squadre. Era il 1999, e nell’edizione di Bolzano salirono sul gradino più alto del podio Sandro Cuomo, Paolo Milanoli, Alfredo Rota e Davide Schaier. Poi venti edizioni di digiuno, condite da una medaglia d’argento (2016) e quattro di bronzo (l’ultima nel 2019). Ieri, finalmente, nella giornata conclusiva dell’edizione più medagliata di sempre, l’oro è tornato a splendere al collo azzurro. Ad Ankara, il sortilegio lo hanno spezzato Andrea Santarelli, Gabriele Cimini, il tricolore Federico Vismara e il giovane talento Davide Di Veroli, ventenne romano di cui sentiremo molto parlare negli anni a venire, artefice della vittoria alla priorità nella semifinale con la favoritissima Francia, che a tre assalti dalla chiusura ci teneva sotto di 7 stoccate. Un successo pesante, propiziato anche dalla rimonta avviata da un ispirato Cimini. A quel punto l’assalto per il titolo contro la sorpresa Israele è stato quasi una formalità, come si evince dal 45-32, per la giustificata soddisfazione del nuovo c.t. Dario Chiadò, subentrato proprio a Cuomo all’indomani dell’Olimpiade di Tokyo.
Sciabola seconda La medaglia d’argento delle sciabolatrici Rossella Gregorio (già argento individuale), Michela Battiston, Martina Criscio ed Eloisa Passaro, che invece in finale si sono inchinate proprio alla Francia (45-23), ha completato il ricco bottino che ha permesso all’Italia di dominare il medagliere della rassegna continentale davanti ai transalpini: 4 ori, 7 argenti e 3 bronzi con il fioretto a prendersi la metà dei podi complessivi - ci consegnano un’Italia rinfrancata dopo le delusioni di Tokyo, ma che adesso dovrà confermarsi nel ben più importante e difficile appuntamento con i Mondiali, al Cairo dal 15 al 23 luglio. Una rondine, del resto, non fa primavera.