Un’estate libera Così s’è ricaricato e correrà per Juric Singo, solo Toro
Il laterale ivoriano a giugno era infortunato e ha saltato la nazionale. Il 4 luglio sarà pronto per la preparazione
Un’estate col cuore in pace, la prima da quando fa il professionista. Wilfried Singo si sta godendo una vacanza finalmente priva di interrogativi e, magari, di qualche preoccupazione sul suo futuro. Che è scritto bello chiaro con inchiostro granata: lui felice del Toro, il Toro felice di poter contare ancora sulla freccia ivoriana. Un periodo di riposo sereno, tranquillo, e pure più lungo rispetto ai quindici compagni rimasti in campo nelle prime due settimane di giugno.
Africa Perché l’operazione agli adduttori del 10 maggio ha determinato la rinuncia agli impegni con la Costa d’Avorio. Singo ha chiesto e ottenuto di essere esentato dal raggiungere il ritiro della nazionale che nella decade iniziale di giugno ha affrontato Zambia e Lesotho, cioè le prime due partite del girone di qualificazione alla fase finale della Coppa d’Africa. Con i compagni di nazionale si ricongiungerà a settembre per giocare contro le Isole Comore, la quarta squadra di un raggruppamento che dovrebbe essere vinto dalla Costa d’Avorio senza troppa fatica, considerando anche il successo (3-1) già ottenuto sulla rivale più pericolosa, lo Zambia.
Fatiche Naturalmente questo maxi periodo di relax, che si è sostituito alle fatiche supplementari dei molti granata impegnati in Europa, è stato visto con estremo favore da Ivan Juric, che ora attende a Torino il 4 luglio un Singo subito in grado di sostenere gli allenamenti studiati dai preparatori atletici dello staff granata. Il ruolo di esterno nella concezione del calcio dell’allenatore croato è il più faticoso di tutti, perché bisogna difendere-attaccare senza sosta, come avviene nel basket, coprendo ogni volta una quarantina di metri in avanti e altrettanti in ripiegamento. E spesso partendo insieme all’altra ala, così da offrire ai due mediani centrali una doppia opzione di scarico del pallone.
Dolore Beh, degli uomini di fascia (a sinistra si sono alternati Aina e Vojvoda, Ansaldi ha pagato diversi infortuni), Singo è stato il più utilizzato. In 32 partite è sceso in campo nella formazione iniziale, 15 volte ci è rimasto sino al 90’, altri 15 match lo hanno visto protagonista per almeno un’ora. E, attenzione, nel girone di ritorno, quando Juric lo richiamava in panchina, era per via del problema muscolare agli adduttori, poi risoltosi con l’intervento chirurgico di maggio. Questo significa che per oltre tre mesi il giovane ivoriano (ricordiamoci che ha 21 anni) ha spinto al massimo fino a quando gli era possibile dribblare il dolore, e ha accettato le sostituzioni soltanto quando Juric si era accorto di non potergli chiedere di più.
Consensi Giova ribadirlo per sottolineare come Wilfried abbia dovuto lottare pure contro un inevitabile condizionamento mentale: quando giochi grazie agli analgesici sai perfettamente che prima poi l’effetto sparirà e allora sono... dolori. Nonostante il freno anche psicologico, non ci sono stati vistosi cali di rendimento, l’annata si è conclusa tra consensi generali e lui ripartirà dalla “certa” condizione di titolarissimo. Tre gol e quattro assist il corredo di un campionato che ha attirato su Singo le attenzioni di club della Premier e della Liga: cosa inevitabile, del resto, se ad appena 21 anni hai già messo assieme 67 presenze in un campionato tosto qual è il nostro.