Espargaro L’ORGOGLIO DI «VINCERE È PIÙ BELLO CON QUESTA CHE HO SVEZZATO IO»
APRILIA Lo spagnolo: «Al titolo credo ancora, Noale è più rapida dei giapponesi negli sviluppi. E arriveranno le nostre piste»
N
ella liturgica conferenza stampa del giovedì, il suo posto è rimasto vuoto. Racconta Aleix Espargaro: «Quando, dopo essere atterrato a Groninga alle 17.30, ho visto la chiamata di Fabio, ho capito subito quel che voleva fare. L’ho richiamato in video...». E il leader della classifica Fabio Quartararo ha mostrato ai giornalisti lo schermo dell’iPhone, sul quale è comparsa la faccia sorridente del suo più vicino inseguitore: Espargaro. Versione tecnologicamente aggiornata di un’atmosfera ruspante del motociclismo che tanti lamentano sia andata perduta. E che invece per fortuna dura ancora. La spiegazione del ritardo l’ha poi data lo stesso Aleix alla Gazzetta: «Stamattina abbiamo trovato il vetro del nostro (suo e del fratello Pol; n.d.r.) aereo privato rotto. La polizia sta indagando. Quindi è stato difficile trovare una soluzione». A parte il piccolo escamotage della video chiamata. A riprova che i due, Fabio e Aleix, sono rivali, ma in buoni rapporti. Oltre che vicini di casa ad Andorra. «Le nostre porte, sulla stessa strada, saranno a 30 o 40 metri. I miei bimbi quando vanno in giro in bici passano a salutare Fabio...».
3Poi
la domenica vi giocate il Mondiale, bello. Intanto, a metà stagione ha 138 punti che è già il suo record. Sorpreso?
«Molto. Fin dai test avevo capito che sarebbe stata una buona stagione, ma che dopo 10 GP sarei stato in lotta per il titolo non l’avrebbe immaginato nemmeno il più ottimista al mondo. Io no di certo».
3Si è sentito sottovalutato in tutti questi anni?
«No: con l’esperienza ho capito che tutto succede per una ragione. So di non avere avuto il miglior materiale possibile, ma se lavori bene tutto arriva. E a ma è successo, tardi ma è successo. Tanti non han mai avuto chance di vincere o di fare podi».
3Prima vittoria alla 200ª gara. Nelle prime 199 le è mai venuto il dubbio di non essere in grado di vincere?
«Tante volte. Perché ci sono stati anni in cui non vedevo un progresso».
3Dubbi di smettere?
«Sì. Soprattutto nell’inverno 2019. Arrivavamo sempre a 30” dai primi, c’erano gli stessi problemi degli anni precedenti: non vedevo la luce».
3Cosa l’ha fatta continuare? «Massimo (Rivola; n.d.r.). E non è che sia arrivato con la valigia piena di milioni, ha portato qualche nuovo ingegnere, ma in generale il team è rimasto quello. Lui ha riorganizzato e motivato tutti. E per questo lo ringrazio tanto».
3Suo
fratello Pol non vorrebbe correre contro di lei, e lei invece ama farlo contro di lui: perché? «Impossibile descriverlo. Ancora dopo 30 anni di sfide quando vedo il 44 in pista mi sento diverso. Mi piace attaccarlo».
3Nobuatsu e Takuma Aoki sono stati i soli fratelli insieme sul podio, 2° e 3° a Imola 1997: chi li batte? Voi, i Marquez, i Binder? «Noi di sicuro. Adesso siamo i più forti (risata)».
3Nel 2017 ha sposato l’Aprilia, pensava che questo bel momento sarebbe arrivato prima?
«Quando mi ha chiamato Nicola Biliato sinceramente non è che fossi molto contento. L’Aprilia non era una realtà: mi sono sentito poco importante. Poi ho parlato con Romano (Albesiano, n.d.r.) e mi sono convinto. E dopo qualche gara, al Mugello, mi sono detto: “Ora dimostrerò a tutti che la mia carriera non è finita”. Solo non pensavo che ci sarebbe voluto così tanto tempo!».
3 Si sente un po’ padre di questa RS-GP?
«Non un po’, molto. L’ho vista crescere, l’abbiamo sviluppata, cambiata. Vincere è sempre bello. Ma farlo con una moto che hai sviluppato tu, che non l’aveva mai fatto è molto più bello. È un orgoglio».
Io e mio fratello Pol? Siamo più forti dei Marquez! Scherzo eh
3Al Sachsenring ha detto che Quartararo va più veloce…
«Ed è vero. Sono molto soddisfatto della nostra stagione, della nostra velocità. Solo che Fabio ne ha un po’di più. Ma quando sei così veloce puoi sbagliare, quindi noi dobbiamo restare lì, costanti. E possibilmente più veloci».
3La
lotta, quindi, a -34 è aperta?
«Certo, esattamente come quando ero a -7. Questa è una pista più da Yamaha, ma poi ne verranno tante favorevoli a noi: Silverstone, Malesia, Giappone. E Aprilia è più sveglia e più rapida dei giapponesi negli sviluppi. Io continuo a crederci».
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