«SONO IN CLAUSURA PER PRENDERMI L’ITALIA E CONQUISTARE IL MONDO»
di
Andrea Buongiovanni
a domenica sera, per preparare gli Assoluti di Rieti al via oggi, è a Formia, in “ritiro spirituale”. L’espressione è proprio sua, di Gimbo Tamberi, del campione olimpico dell’alto. Tradotta significa nessuna distrazione, pochi contatti con il mondo esterno e la mente rivolta solo alla gara che domenica sera, in chiusura di rassegna, potrebbe regalargli il sesto titolo italiano all’aperto dopo quelli, con cadenza perfetta, del 2012, 2014, 2016, 2018 e 2020. Perché l’anconetano, sulla pedana del Guidobaldi (un “personale” di 2.36 di sei anni fa), con il mirino puntato ai Mondiali di Eugene (la qualificazione venerdì 15 luglio, nel giorno di apertura, la finale lunedì 18), cercherà anche ben altro. Quelle risposte che, nel corso della stagione, ha per ora trovato solo in parte.
Isolamento «Voglio concentrarmi al meglio - spiega Gianmarco -: ho scelto di affrontare questa sorta di stage per preparare come si deve l’appuntamento tricolore, cercando di allontanarmi da tutte le distrazioni che ho a casa. So di stare bene e non voglio sprecare quest’ultima occasione prima della partenza arrivando stanco, fisicamente e mentalmente, per le troppe cose da fare. Per me la prova di domenica, in vista di Eugene, è importantissima. E in periodi come questi ho bisogno dei miei spazi, di isolarmi da tutto ciò che, nella quotidianità, mi porta via energie. Sperando, naturalmente, ne valga la pena». Tamberi, a rinunce e sacrifici, è abituato: del resto, il quinquennio che ha preceduto i Giochi di Tokyo, dopo l’infortunio di Montecarlo, lo ha vissuto così, proiettato anima e corpo verso l’impegno agonistico. È (anche) il suo modo di caricarsi.
L’acciacco «Gianmarco - dice Marco, il papà-allenatore - sta lavorando bene. È carico e abbastanza tranquillo. Tecnicamente, come da quando ha ripreso nell’autunno scorso, ha ancora alcuni dettagli da registrare, fisicamente invece è in gran condizione. Da una ventina di giorni è solo infastidito da un piccolo problema muscolare alla gamba sinistra, quella di stacco, tra sartorio e quadricipite, all’inserzione della parte alta. Ha fatto gli accertamenti del caso, è una cosa che si porta dietro, ma che va migliorando e che non desta particolari preoccupazioni. Sono fiducioso: le prove sin qui affrontate fanno poco testo. A Doha c’era una bufera di vento (2.20 il 13 maggio), a Birmingham faceva freddo (2.25 il 21), a Trieste ha trovato una pedana sulla quale era impossibile saltare (2.15 il 28), a Ostrava è arrivato dove doveva (2.30 il 31) e a Roma, per assurdo condizionato da quell’ambiente straordinario, è incorso in una giornata-no (2.24 il 9 giugno). L’idea era comunque di fare un filotto di gare per poi tornare a mettere fieno in cascina: in questo senso la programmazione è stata perfettamente rispettata». Da lì, Formia. Dividendo il campo per qualche giorno con, tra gli altri, i quattrocentisti Alessandro Sibilio (uno dei grandi attesi agli Assoluti dopo il 45”08 di sabato a Nocera Inferiore), Brayan Lopez, l’ostacolista britannico Andrew Pozzi e alcuni atleti cinesi.
La gara
Il poliziotto marchigiano, domenica a Rieti (primi salti alle 18.50), affronterà una gara di buon livello. A impensierirlo, su tutti, ci proveranno Marco Fassinotti, campione uscente e, fuori gara, l’australiano Brandon Starc, quinto all’ultima Olimpiade e sesto agli ultimi Mondiali, sabato a Madrid (dove l’aussie ha la propria base europea) entrambi tornati a 2.26. In pedana ci sarà anche Silvano Chesani, amico e da qualche mese compagno di allenamenti di Gimbo che però, dopo il 2.20 di Ostrava,
Gimbo domenica insegue il sesto Tricolore «Ultimo test verso Eugene, per me fondamentale. Per questo ho scelto una settimana a Formia lontano da tutto e tutti»
è alle prese con un’infiammazione a un tallone.
A Chula Vista Per Tamberi, intanto, anche le ultime tappe di avvicinamento ai Mondiali sono definite. Dopo gli Assoluti tornerà ad allenarsi ad Ancona per una settimana: da qualche tempo, grazie all’intervento di Fidal e a Mondo, allo stadio cittadino, su due corsie sono state posizionate stuoie di un centinaio di metri che, nelle sedute di velocità e di balzi, permettono di ovviare alla pericolosa durezza del manto della pista. Così come nei pressi dei ritti c’è un’area di pedana messa a posto. La partenza per gli Stati Uniti, insieme al padre e al fisioterapista Andrea Battisti, è prevista per domenica 3 luglio. Con scalo a Monaco di Baviera, direzione San Diego, California,
Il periodo finale di preparazione (di nove giorni) verrà infatti svolto al centro di alta specializzazione di Chula Vista, piccola-grande mecca dell’atletica statunitense, dove sarà in raduno anche parte della Nazionale brasiliana. L’arrivo a Eugene, dove capitan Gimbo si unirà al resto della delegazione azzurra, è previsto 72 ore prima della qualificazione. In Oregon, salvo sorprese, gli uomini da battere saranno Mutaz Barshim, che dovrebbe aver recuperato dall’acciacco che gli ha impedito di disputare il Golden Gala e il sudcoreano Sanghyeok Woo: l’iridato indoor, tra mercoledì e oggi, in Patria, avrebbe dovuto gareggiare due volte. Ma nel primo caso, dopo un bel 2.20 e due nulli a 2.25, si è fermato, rinunciando poi al secondo test. Chi a Eugene non ci sarà è il giapponese Naoto Tobe, finalista olimpico e 2.35 di personale: la settimana scorsa, in allenamento, si è rotto il tendine d’Achille sinistro.
Fiori d’arancio Per Tamberi, sullo sfondo e per chiudere il cerchio, un altro appuntamento importantissimo. Il 1° settembre Chiara e lui si sposeranno. Ed è anche dai relativi impegni, legati soprattutto ai lavori per la costruzione della casa dove i due sposini andranno a vivere (con tanto di campetto da basket) che in questi giorni è... scappato. Con l’amorevole comprensione di lei.