La Gazzetta dello Sport

Ceferin «ITALIA TORNERAI PRESTO AL TOP PERÒ SUGLI STADI SERVONO GARANZIE»

«Per l’Euro 2032 la Turchia è un rivale forte, bisogna prepararsi. E aiuteremo i club italiani che hanno buone idee»

- Di Fabio Licari INVIATO A GROSUPLJE (SLOVENIA)

«C

erto che si gioca troppo. I club ne hanno bisogno per pagare stipendi e premi. Però siamo arrivati al limite…». Grosuplje, venti chilometri a sud di Lubiana. Una palazzina bianca di tre piani ospita lo studio legale Ceferin, fondato da Peter e dai figli Rok e Aleksander. Anche nonno Emil era avvocato. Aleksander ha 54 anni, cintura nera di karate, cinque viaggi in auto e moto lungo il Sahara, una moglie fotografa di guerra nell’ex Jugoslavia, tre figlie (una fa l’avvocato). Dal 2016 è il presidente dell’Uefa: negli anni della Superlega, del Covid, del calendario infinito.

Chi gliel’ha fatto fare?

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«Nel 2011 il presidente sloveno si dimise e la federazion­e mi chiese aiuto. Da allora tutto è stato velocissim­o, fino all’elezione Uefa nel 2016. Non pensavo che avrei dovuto lottare tanto, ma sono un privilegia­to, ben pagato per un lavoro bellissimo: impossibil­e evitare lo stress tra calcio e politica».

3Uno stress è il calendario internazio­nale.

«Tutti vogliono più partite di coppa. Nessuno rinuncia a niente. I club chiedevano dieci partite nel gruppo di Champions, saranno otto, il numero giusto. Sarebbero più utili campionati a 18 squadre, ma i presidenti non sono d’accordo. Dovrebbero capire che due coppe nazionali sono troppe».

Cosa dice a Klopp e Guardiola che si lamentano?

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«Facile attaccare sempre Fifa e Uefa, ma il discorso è semplice: se giochi meno, gli stipendi si riducono. Chi dovrebbe lamentarsi sono gli operai in fabbrica a mille euro al mese».

3Tra Uefa e i tre presidenti di Superlega non c’è dialogo.

«Con Agnelli niente. Ho incontrato Perez e ho rispettato il protocollo. Non posso pretendere che l’Uefa sia mia proprietà. In finale a Parigi eravamo accanto, mi sono congratula­to, ma questo è tutto».

3 Ipotesi uno: per la Corte Ue la posizione Uefa è legittima. Due: è un monopolio. Cosa succede?

«Intanto non è mai un monopolio. Uno è libero di essere o meno nell’Uefa. Può partecipar­e alle nostre coppe, oppure organizzar­si le sue, ma allora è logico che non giochi le nostre, no? Quale che sia la decisione della Corte, non cambia niente: il progetto è morto perché nessuno vuole partecipar­e. Vedo solo tre persone arrabbiate con tutti, che portano tutti in tribunale, ma ormai è finita».

Sì, ma la Corte…

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«Sarà una decisione molto importante dal punto di vista simbolico. Ma l’Ue difende il modello europeo, la ragione del successo del calcio. Abbiamo il sostegno di venti paesi, Italia compresa, e della Commission­e. I migliori vengono dagli altri club, perché il sistema lo permette. La Disciplina­re Uefa indipenden­te valuterà tutto».

3Intanto

c’è la nuova Champions dal 2024: un gruppo, 36 squadre. E polemiche. Perché sarebbe più bella?

«Oggi, dopo il sorteggio, si può già dire chi andrà agli ottavi. In futuro, le grandi giocherann­o più partite contro altre big, le piccole avranno più chance di qualificar­si, il gruppo sarà combattuto fino alla fine. Sarà spettacola­re, il 2024 è domani».

3 La Roma ha sollevato la Conference, il torneo più “inutile” che ci sia…

«Certi “geni” dicevano: “Perché questa coppa inutile!”. Quando s’è visto che Roma e Feyenoord erano da finale di Europa League, gli stessi “geni” hanno protestato perché la finale era in uno stadio piccolo… Un genio vero, José Mourinho, era commosso quando l’ho sentito».

3Fatti

e violenze di Parigi: chi sono i responsabi­li?

«Aspettiamo il rapporto indipenden­te. Ma temo che abbiano sbagliato tutti, anche l’Uefa. Vedremo in che percentual­e. Una lezione per il futuro».

Altra critica: perché così pochi biglietti ai tifosi?

«Altro populismo. Per Real-Liverpool c’erano 20mila biglietti per squadra più altri 12mila: 52mila su 75mila totali. Se uno sponsor dà 150 milioni all’anno, e il 93,5% di questo va ai club, è uno scandalo dargli biglietti in finale? Conosce un’organizzaz­ione che tiene per sé solo il 3% dei ricavi per stipendi e spese?... Mi sono rotto le scatole».

Il suo Pallone d’oro? «Benzema».

Lei ha un ottimo rapporto con Psg e Al-Khelaifi, non proprio

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Leader Aleksander Ceferin, avvocato sloveno, guida la Uefa dal 2016

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